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Gheddafi sepolto nel deserto Lettera al Cav: basta bombe

Il Cnt: luogo segreto. Paris Match pubblica la missiva spedita dal Raìs a Berlusconi: "Amico mio, ferma la guerra"

Giulio Bucchi
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La salma di Muammar Gheddafi è stata seppellita all'alba di martedì in una località sconosciuta nel deserto del Sahara libico. Lo ha annunciato il Cnt di Tripoli, ripreso dalla tv araba Al-Jazeera. I ribelli provano così a chiudere definitivamente i conti con il passato, anche se sarà difficile, forse impossibile. Anche perché, a meno di una settimana dalla morte del Colonnello e del figlio Mutassim, continuano ad emergere dettagli sugli ultimi mesi del regime. L'ultimo è il disperato appello del Raìs al suo "amico" Silvio Berlusconi, cui Gheddafi ha inviato una lettera lo scorso 5 agosto. La missiva, fatta recapitare a Palazzo Chigi tramite Alessandro Londero e Yvonne Di Vito, i manager di Hostessweb (l'agenzia delle "Gheddafine", le ragazze che animarono le ultime visite del colonnello in Italia), chiedeva al premier italiano di fermare i bombardamenti della Nato sul suo Paese. "Caro Silvio - si legge nella bozza pubblicata dal sito internet del settimanale francese Paris Match - sono rimasto sorpreso per l'atteggiamento di un amico con cui ho concluso un trattato di amicizia favorevole ai nostri due popoli. Avrei sperato che da parte tua ti interessassi almeno ai fatti e che tentassi una mediazione prima di dare il tuo sostegno a questa guerra". Guarda il video su Libero Tv: Gheddafi sepolto in una località segreta Pronti a perdonare - "Non ti biasimo per ciò di cui non sei responsabile - proseguiva Gheddafi - perché so bene che non eri favorevole a quest'azione nefasta, che non fa onore a te e al popolo italiano. Ma credo che tu abbia ancora la possibilità di fare marcia indietro e di far prevalere l'interesse dei nostri popoli". Da qui l'auspicio del Colonnello di un colloquio tra il Cavaliere e i suoi alleati europei. "Puoi essere certo che io e il mio popolo siamo disposti a dimenticare e a voltare questa pagina nera delle relazioni privilegiate che legano il popolo libico e il popolo italiano. Ferma questi bombardamenti che uccidono i nostri fratelli libici e i nostri bambini. Parla con i tuoi amici e alleati affinchè cessi quest'aggressione nei confronti del mio Paese". Londero e Di Vito erano stati invitati a Tripoli lo scorso 7 agosto e ricevuti dal generale Abdallah Mansour nel bunker del Raìs. In quella occasione, secondo Paris Match, Gheddafi avrebbe dato loro la lettera.

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