La Marcegaglia contro il Cav: Emma sta con Sarkozy
La n° 1 Confindustria: "Dl deludente, non facciamoci commissariare da Ue". Rema contro e così fa il gioco di Francia e Berlino
Il decreto sviluppo "ad oggi è deludente". Emma Marcegaglia torna a picchiare duro contro il governo e l'impasse tra premier Berlusconi e ministro dell'Economia Tremonti e finisce per fare il gioco di Francia e Germania, che da giorni sono in pressing per "decidere" la politica economica del nostro governo. Parlando a Capri davanti ai giovani industriali, il presidente di Confindustria ha sottolineato come nel Dl debbano esserci le riforme annunciate: "Se non le avrà credo che ci sarà una grande responsabilità da parte del governo, perché senza le riforme che servono il paese rischia molto". Per la Marcegaglia bisogna fare in fretta: "Iil tempo è scaduto, è adesso che bisogna decidere. Non possiamo farci commissariare continuamente dall'Ue", alludendo alle pressioni del commissario Rehn. Da salvare, però, non è solo l'Italia "ma anche l'euro e l'Europa". La critica del capo di Confindustria arriva puntuale non solo sui tempi, ma anche sui contenuti: "Chiediamo che il decreto abbia all'interno riforme serie e non piccole cose, chiediamo di avere il coraggio di fare grandi riforme e di non farsi condizionare da problemi elettoralistici". Altri tagli - Tremonti vuole un decreto a costo zero. Per la Marcegaglia, invece, decreto non a costo zero non vuol dire andare in rosso: "Deficit e debito vanno tenuti sotto controllo, ma vuol dire che bisogna tagliare da una parte e investire invece risorse dall'altra". "Se noi facessimo un buon decreto sviluppo sono convinta che l'Italia potrebbe riprendere una certa credibilità e ritornare sul processo di crescita". Inevitabile, vista l'ambientazione campana del convegno, un riferimento al Piano Sud del governo: "Non esiste più, il Progetto Sud è bloccato - s'arrabbia Emma -. Non possiamo tollerare continui tagli a fondi Fas e fondi dirottati per coprire buchi della spesa pubblica per anni improduttiva. Siamo contro un intervento straordinario per il Mezzogiorno. Crediamo che a Sud servano le stesse cose che servono al resto del Paese ma con un'intensità maggiore".