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Alfano disegna il nuovo Pdl: "Basta leader scelti dall'altro"

Il segretario ospite di Belpietro: "Dieci milioni di italiani con noi. Ora rilancio alle infrastrutture e sburocratizzazione"

Giulio Bucchi
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Il decreto sviluppo "sarà pronto entro la prossima settimana". Ospite del direttore di Libero Maurizio Belpietro a La telefonata su Canale5, il segretario del Pdl Angelino Alfano stringe i tempi sull'azione di governo e poi assicura sulla tenuta del Popolo della Libertà: "Siamo ancora il primo partito in Italia, i sondaggi ci dicono che 10 milioni di italiani votano per noi". "Il Pdl è ancora il primo partito". Angelino Alfano su LiberoTv Rilancio - A colloquio con Belpietro, Alfano ha assicuato che il governo non farà un solo decreto per il rilancio dell'economia e della produzione, ma presenterà una serie di misure entro la fine di ottobre. "Non credo che su questa materia ci sarà un solo provvedimento - ha dichiarato Alfano - ci saranno più provvedimenti". Alla base dell'azione di governo ci sarà "una sburocratizzazione delle procedure" per liberare gli impenditori dai vincoli della burocrazia e poter investire più facilmente". L'altro punto è, ribadisce il segretario del Pdl, "il rilancio delle infrastrutture". Tutto da portare alle Camere in brevissimo tempo: "Credo proprio entro la fine di ottobre". Partito nuovo - In agenda c'è anche la riforma del partito. "Saranno iscritti e militanti a scegliere i dirigenti del Pdl - continua Alfano a La telefonata -. Chiuderemo la campagna di iscrizioni tra dieci giorni e ci condurrà a una riorganizzazione del partito, a cominciare dai Comuni, che prevede l'indicazione popolare di tutti i leader locali. Nessuno - ha assicurato Alfano - sarà più nominato dall'alto ma tutti i dirigenti saranno indicati dagli iscritti e dai militanti. Ecco perchè è molto importante la campagna di adesioni che abbiamo lanciato nel Pdl". Sui numeri il segretario è molto cauto ma si sbilancia solo quando ricorda che "il Pdl è ancora il primo partito, al 27%. Ancora oggi, dieci milioni di italiani dichiarano di voler votare per il Pdl. In una condizione come quella che stiamo vivendo - ha concluso Alfano - essere al 27% vuol dire essere il principale riferimento dei moderati".

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