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Addio di Trichet, supervertice con Sarkò, Merkel e Draghi

In occasione della cerimonia un incontro privato per parlare di euro e di trattati. Governatore uscente: "Serve vera unione"

Carlotta Addante
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Dopo otto anni alla guida della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet se ne va con una cerimonia in grande stile al vecchio palazzo dell'Opera di Francoforte. Scalda i motori il successore italiano Mario Draghi, attuale governatore di Bankitalia, che si insedierà ufficialmente il primo novembre e che per il suo predecessore ha solo parole di apprezzamento. "Tutti noi, e io in particolare, abbiamo molti motivi per essere grati a Jean Claude", sottolinea Draghi -. Nella sua vita professionale hanno convissuto diversi modi di essere: il funzionario, lo statista, il banchiere centrale, l'uomo di cultura. Jean Claude è un esempio per tutti noi, è stato e rimane un amico di grande valore capace di tenere il polso fermo, sapendo che l'arte di governare richiede determinazione, pragmatismo e fermezza". Vertice d'emergenza - Intanto, però, a margine della cerimonia, i big presenti hanno approfittato per un incontro top secret. Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, il numero uno del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde, il futuro presidente dell'Eurotower, Mario Draghi, il presidente della commissione Ue, Jose Manuel Barroso, il presidente dell'Unione europea, Herman Van Rompuy e i ministri delle Finanze di Francia e Germania, Francois Baroin e Wolfgang Schauble: questi i nomi dei presenti all'incontro che, secondo quanto si apprende, avrà al centro l'euro, il suo salvataggio e la modifica dei trattati. L'addio di Trichet- L'ex governatore della Bce saluta tutti con un monito: "Serve una rigorosa sorveglianza sia delle politiche fiscali che della politiche per la competitivita. Il presente richiede un'azione immediata. L'Unione Europea - ha detto ancora Trichet - deve darsi un braccio operativo nell'economia e nella finanza. Non necessariamente un ministro delle Finanze che gestisca un budget - ha spiegato - ma qualcuno che eserciti dirette responsabilità in almeno tre settori: il primo la rigorosa sorveglianza delle politiche fiscali e di competitività con la capacità, in casi eccezionali, di prendere decisioni applicabili immediatamente in quelle particolari economie che mettono la stabilità finanziaria dell'Eurozona in pericolo; secondo, che accompagni la piena integrazione nei servizi finanziari; infine, che rappresenti l'unione nelle istituzioni finanziarie internazionali".

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