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Marchionne non ne può più: "Non parlatemi di Emma"

L'ad del Lingotto: "Non c'entriamo più nulla con Confindustria, non chiedetemi nulla, nemmeno un'opinione"

Andrea Tempestini
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Sergio Marchionne prende nuovamente le distanze da Emma Marcegaglia. Incalzato da chi gli chiedeva un'opinione sulla lettera della leader di Viale dell'Astronomia pubblicata sul Corriere della Sera (missiva spedita dopo la 'scomunica' arrivata da Via Solferino) ha risposto tagliente: "La Fiat non c'entra nulla con Confindustria, quindi lasciateci fuori. Non mi chiedete nemmeno di esprimere un'opinione sulla ex presidente di Confindustria per quanto riguarda il Lingotto. Anche Elkann - ha aggiunto sornione - ha già dato le dimissioni". "Stiamo in Italia" - Il manager italocandase poi ribadisce che Fiat non ha nessuna intenzione di lasciare l'Italia. "Ancora me lo chiedete? Smettetela di fare queste domande. Ho detto di no e continuo a ripeterlo, sono stufo di rispondere a questa domanda". Così l'ad a margine della presentazione a Torino della nuove Lancia Voyager. Quindi una battuta sul declassamento dei titoli del Lingotto deciso dall'agenzia Fitch: "Non è stata una sorpresa". Sugli scontri di Roma - Marchionne ha poi risposto anche a chi gli chiedeva della protesta che sabato scorso ha brutalizzato Roma. "E' un problema da gestire, non lo metto in dubbio, ma bisogna capire la composizione della protesta. A Roma c'era parecchia gente che era lì per altri obiettivi", ha espresso il suo punto di vista commentando il corteo degli indignati. "La situazione non è facile - ha proseguito -, lo abbiamo visto con gli scioperi fatti in Grecia per due giorni. Protestare e scioperare sono cose che non risolvono il momento che è molto difficile".

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