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I futuristi commissariano Italo... ed è tutta colpa delle donne

Fli nomina due vice-coordinatori nazionali: Granata e Toto. L'obiettivo? Marcare stretto Bocchino, al centro di troppi scandali

Andrea Tempestini
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Futuro e Libertà si riorganizza. La sgangherata formazione politica nata alla vigilia del voto di fiducia dello scorso 14 dicembre, guidata dal presidente della Camera Gianfranco Fini, mette mano al suo organigramma. Di tasselli da spostare, dopo la diaspora che ha colpito il partito fin dal giorno successivo alla sua formazione, ne sono rimasti pochi. Con quel che resta l'obiettivo, incredibile ma vero, sembra essere quello di tenere a bada il vicepresidente e numero uno in pectore, il pasdaran duro e puro del movimento: Italo Bocchino, alias il vicepresidente. Le nomine - Ma che è successo in Fli? E' successo che martedì, un fatto passato decisamente in sordina, le agenzie stampa hanno rilanciato la notizia: Fabio Granata e Daniele Toto sono stati nominati vice coordinatori nazionali di Futuro e Libertà per l'Italia. La firma della nomina - recitava un'Adnkronos diffusa in serata - condivisa dai vertici del partito, "è avvenuta oggi da parte del coordinatore nazionale del partito Robero Menia". Ma che cosa significano queste nomine? Significano che i futuristi, di Italo Bocchino - che ha in mano le redini del partito ancor più di quanto le abbia Fini, impegnato dal suo ruolo teoricamente super partes a Montecitorio - non ne possono più: Italo viene commissariato. Scelta (anche) politica - La scelta ha una precisa connotazione politica. Gli scenari, come è noto, sono nebulosi: il governo reggerà oppure no? Voto o non voto, e quando? Governissimo? Alleanze elettorali, e con chi? In attesa di capire che ne sarà della politica e del palazzo, hanno pensato i futuristi, meglio ingabbiare Italo e i suoi colpi di testa (verbali e non solo). La doppia nomina risponde infatti a una logia ben precisa. Un vice-coordinatore (Granata) rappresenta l'ala più intransigente dei futuristi; l'atro (Toto) è espressione della frangia più moderata. Il ruolo preponderante di Italo si sgonfia, schiacciato tra due muri. La colpa delle donne - I motivi della scelta, oltre alle logiche politiche, rispecchiano però anche i maldipiancia - parola molto in voga oggi, tra Pdl e Lega - dei militanti. Diversi esponenti di Fli, infatti, non sono più disposti a tollerare le marachelle di Bocchino. Negli ultimi mesi è stato travolto dallo scandalo Mara Carfagna, con cui ebbe una relazione extra-coniugale. Gabriella Buontempo, ex moglie di Italo, parlando al Corriere della Sera (anche dei giorni del tradimento), dipinse un ritratto di Bocchino sconcertante: pieno di sé, arrogante, sempre a correre dietro alle donne. Italo commissariato - Quindi spuntò l'Ape Regina, quella Sabina Began da sempre vicinissima al 'nemico giurato' Silvio Berlusconi con cui la scorsa estate Bocchino si è accompagnato senza nemmeno nascondersi troppo. E giù un diluvio di polemiche: ma come, Italo, vai in giro con la donna che dice di amare il Cavaliere, vai in giro con la donna che in una grottesca intervista a SkyTg24 spiazzò tutti affermando: "Il bunga bunga sono io?". Pare troppo, anche perché si scopre che Italo, per scorrazzare con l'Ape Regina, si servì anche di un'auto blu. Ultimissime le voci subito smentite (e false) sulle fotografie che lo ritrarrebbero con il trans Manila. Balla, quest'ultima, ma il clamore che suscita Italo è un po' troppo. Meglio commissariarlo, hanno pensato i futuristi. Il primo passo è stata la nomina di Granata e Toto, che adesso lo marcheranno stretto.

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