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Berlusconi come Tremonti "Non ci sono più soldi"

Il premier: "Sviluppo, stiamo cercando di inventarci qualcosa". Bankitalia: "C'è pure Bini Smaghi". L'analisi: "Alla Ue conviene il Cav"

Andrea Tempestini
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Il premier Silvio Berlusconi spiega che sul decreto sviluppo "stiamo cercando di inventarci qualcosa". Il presidente del Consiglio precisa di "non avere fretta" e di avere intenzione di presentare il provvedimento "soltanto quando sarà conveniente" con "provvedimenti che possano davvero stimolare la crescita". Ma il punto è che, spiega sposando le tesi spesso contestate di Giulio Tremonti, "non ci sono i soldi". Leggi l'analisi di Carlo Pelanda: "All'Unione Europea conviene tenersi stretto il Cavaliere" "Riunione con i ministri" - Ancora, sul decreto sviluppo, Berlusconi ha spiegato che questa sera "a partire dalle 19 e fino a notte fonda" si terrà una riunione con "ministri e tecnici" dedicata all'argomento. "Conto sul varo del decreto - ha continuato - appena sarà convincente, cioè quando ci sarà un provvedimento che sia di stimolo a sviluppo e crescita. Ma non ho particolare fretta". Quindi il Cav chiude nuovamente la porta alla patrimoniale: "Io sono contrario - spiega, per poi aggiungere -: non mi sento di esprimere le opinioni degli altri esponenti della maggioranza". L'attacco delle imprese - E quasi in contemporanea arrivava il solito attacco delle imprese al Cavaliere. Abi, Ania, Alleanza delle cooperative italiane, Confindustria e Rete imprese italia, in una lettera inviata in mattinata al presidente del Consiglio, tuonavano: "La fiducia nel nostro Paese sta velocemente diminuendo malgrado gli innegabili punti di forza dell'Italia. L'Italia ha mezzi e risorse per risalire la china, ma il tempo è scaduto". "Bankitalia, c'è anche Bini Smaghi" - L'altro tema all'ordine del giorno è la nomina al vertice di Bankitalia. Berlusconi ha fretta e annuncia che il nome "arriverà a breve". Il Cav quindi annuncia che per la successione a Mario Draghi non ci sono in lizza soltanto i due nomi più ricorrenti, quelli di Fabrizio Saccomanni e Vittorio Grilli, "nel novero dei candidati c'è anche Lorenzo Bini Smaghi". L'impasse sulla nomina, ha spiegato il premier, è dovuta al fatto che "ci sono diversi problemi da risolvere". "Il governo va avanti" - Berlusconi poi ha parlato della tenuta del governo, assicurando che "la situazione è tranquilla e ci garantisce di andare avanti e fare le riforme: l'architettura istituzionale, il fisco e quella della giustizia. Riforme fondamentali che non abbiamo potuto fare prima perché nell'alleanza c'era chi si opponeva". Così, in questa prospettiva, il presidente del Consiglio si dice convinto di poter evitare il referendum sulla legge elettorale: "Non credo che ce ne sarà bisogno - ha spiegato -. Penso che possiamo intervenire cambiando la legge elettorale, non è ora il primo problema, comunque si può fare prima del referendum".

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