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Nitto Palma vuole una copia della sentenza su Mondadori

Gli ispettori già al lavoro. Dopo l'esposto di Marina Berlusconi, il ministro vuole vederci chiaro sulla sentenza Fininvest

Costanza Signorelli
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Gli occhi di Francesco Nitto Palma sulla sentenza del Lodo Mondadori, che ha imposto a Fininvest un maxirisarcimento di 560 milioni nei confronti di Carlo De Benedetti. Il ministero della Giustizia ha chiesto alla corte d'Appello di Milano, attraverso il capo degli ispettori Arcibaldo Miller, una copia della sentenza e dei motivi del ricorso in appello di Fininvest. L'iniziativa è un atto dovuto dopo l'esposto presentato da Marina Berlusconi per conto di Fininvest sia al ministero della Giustizia sia al pg della Cassazione, entrambi titolari dell'azione disciplinare a carico dei magistrati. Dopo aver letto gli atti, al Ministero si valuterà se chiedere una relazione al presidente della corte d'Appello di Milano. La procedura potrebbe portare a un'ispezione o a un'azione disciplinare. Le proteste di Marina - Nell'esposto Fininvest sosteneva che nella sentenza d'Appello una pronuncia della Cassazione determinante ai fini del verdetto veniva riportata "con il 'taglio' di un passaggio decisivo e la mancata citazione di altri passaggi, altrettanto decisivi". Il risultato, secondo il gruppo presieduto da Marina Berlusconi è "che si fa dire alla Cassazione l'esatto contrario di quanto invece la Cassazione stessa chiaramente afferma nella sua sentenza". Nel processo d'appello, Fininvest aveva avanzato tra le questioni pregiudiziali rispetto al merito il fatto che la vicenda del Lodo Mondadori era già stata definita con sentenza del 1991 passata in giudicato e che quest'ultima non era stata rimossa dopo che uno dei tre giudici, Vittorio Metta, era stato condannato per corruzione.

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