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Inter, fantasmi di Calciopoli Moratti accusa gli arbitri

Lezioni di stile da Ranieri dopo il rigore concesso al Catania. Ma il patron invece punta il dito contro le giacchette: "Basta"

Andrea Tempestini
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Se mister Claudio Ranieri dà una lezione di civiltà all'intero e isterico mondo dell'italico pallone, non fa altrettanto il suo presidente, Massimo Moratti, che sembra vivere ancora ostaggio delle ombre di una Calciopoli che non è mai terminata. Lo spunto per gettare benzina sul fuoco della polemica è il rigore concesso sabato al Catania. Ranieri ha spiegato: "Cose che capitano. A velocità normale quel rigore lo avrei dato tutta la vita". Ma non la pensa così il patron, evidentemente ancora scottato dalle magagne arbitrali della partita contro il Napoli di prima della sosta. "Se devo pensare male mi viene in mente che abbiamo avuto 4 rigori contro e 3 erano inventati e due su tre sono stati decisivi - fa i conti Moratti -. Non è una cosa piacevole e a questo punto speriamo si abbia la coscienza di capire che finora, nei confronti dell'Inter, è stato fatto qualcosa che non stento a definire esagerato". Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il patron punta il dito contro i presunti errori arbitrali nei confronti della sua squadra per giustificarne lo scarso renditmento di inizio stagione. "Stanno andando tutti così piano che essere penultimi o settimi cambia poco - aggiunge -. La classifica però spaventa i giocatori, ma credo in Ranieri e nella scossa che darà Sneider", cerca di infondere un po' di fiducia. Però, nel frattempo, il sasso nello stagno lo aveva buttato. Moratti vede ancora i fantasmi Calciopoli?

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