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Alta tensione nella Lega Nord tra Malpensa e le cene rom

Reguzzoni svela l'accordo con la Singapore Airlines, Matteoli non firma. Padani contro il capogruppo. Nervi tesi pure al ristorante

Andrea Tempestini
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Le tensioni nella Lega esondano pure nei ristoranti di Roma, dove le truppe maroniane e del cerchio magico si spediscono segnali da guerra fredda. Il tutto mentre il futuro di Malpensa apre una crepa nella maggioranza, visto che Altero Matteoli non ha ancora firmato l'accordo con la Singapore Airlines contrariamente a quanto annunciato da Marco Reguzzoni. Contro il capogruppo alla Camera sono pronti a scatenarsi anche i rivali interni, che sull'argomento lo avevano stuzzicato durante il congresso provinciale di Varese. È l'ultimo atto di una settimana terribile per i padani. Domenica scorsa c'è stato l'assise nella culla dei padani, con la base furibonda per l'imposizione del candidato unico Maurilio Canton. Sono seguiti giorni di veleni e sospetti che hanno coinvolto anche amministratori di primo piano, per esempio i sindaci Attilio Fontana e Flavio Tosi (s'è parlato addirittura di espulsione). Le ombre di punizione si sono allungate anche sul ministro Roberto Maroni, sempre più indigesto ai colonnelli vicini alla famiglia del Senatur che lo accusano di voler sfilare il movimento al suo fondatore. Martedì, in un clima elettrico anche in vista del voto di fiducia, Reguzzoni aveva avvisato il ministro Matteoli, accusandolo di non dare il via libera alla Singapore Airlines per fare tappa nello scalo lombardo e fare rotta su New York. «Ci incazziamo» minacciava il lumbard. Mercoledì sera, nel ristorante Tempio di Iside a due passi dal Laterano, Maroni aveva invitato una pattuglia di fedelissimi per giurare che non mollerà la presa, nonostante le violente polemiche interne. L'appuntamento doveva restare segreto per non alimentare veleni col cerchio magico. Però la voce è girata. Fatto sta che l'indomani Reguzzoni ha annunciato a sorpresa: «C'è l'accordo con la Singapore Airlines». E giovedì è stata organizzata un'altra tavolata di leghisti alla presenza del Senatur, anche per festeggiare la novità sullo scalo. Dove hanno prenotato i padani del cerchio magico? Proprio nel Tempio di Iside, che i maroniani volevano restasse un “Loro” locale apprezzandone la riservatezza. È proprio al ristorante che Bossi ha aperto al possibile voto anticipato nel 2012, così come aveva fatto lo stesso Maroni. Venerdì c'è poi stato il voto di fiducia con nuove tensioni su Tosi (che ha attaccato il premier) mentre a Varese il sindaco Fontana ha chiesto spiegazioni a Canton sulle possibili espulsioni. Ecco, dietro le quinte è esploso un altro mortaretto: Matteoli non sapeva nulla dell'uscita di Reguzzoni sull'accordo con la compagnia asiatica ed è andato su tutte le furie. Il ministro ha grosse perplessità, perché la compagnia farebbe concorrenza ad Alitalia, e la circostanza non piace ad ampie fette del Pdl romano che non ha mai visto di buon occhio l'aeroporto lombardo. Malpensa è il cavallo di battaglia di Reguzzoni, che aveva lasciato la Provincia di Varese per il Parlamento con l'obiettivo di salvare lo scalo e i relativi posti di lavoro. Tanto che al congresso di domenica il maroniano Stefano Candiani l'aveva stuzzicato: «Malpensa non doveva essere “salvata” dalla discesa romana dell'attuale capogruppo?». Così Reguzzoni ha accelerato. Facendo infuriare anche dei colleghi di partito: «Con la sua uscita rischia di vanificare tutto il lavoro degli ultimi mesi» spiega un lumbard. Roba da far andare di traverso la cena, senza bisogno di prenotazioni “dispettose”. di Matteo Pandini

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