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Bersani suicida coi radicali. Per Pannella "Pd in malora"

Il segretario del Pd: "Governo morirà di fiducia". Parla, ma ha perso. Ha rotto con Pannella e ora non ha più né idee né prospettive: lasci

Giulio Bucchi
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E ora cosa dirà Pier Luigi Bersani? Rosy Bindi se l'è presa con i radicali, che hanno votato alla prima chiama facilitando il raggiungimento del numero legale e dando indirettamente una mano al governo. Colpa di Pannella (che nel frattempo, intervistato da Libero, sentenzia: "Il Pd? Sta andando in malora")? No, colpa proprio del segretario democratico che ha premuto il piede sull'acceleratore dell'intransigenza rompendo forse definitivamente con i radicali. La prova? Prima le parole di Marco Pannella, che l'ha presa con ironia ("Meglio i radicali liberi, sono ricchi di enzimi") per poi picchiare duro: "Bersani sta mandando il Pd in malora". Quindi la reazione dei deputati che il Pd ha arbitrariamente e categoricamente messo "fuori dal gruppo". Un'estromissione che ha dato il frutto amaro del voto a Montecitorio, in piena autonomia. "Per coerenza i democratici dovrebbero dimettersi". Un po' quello che invitava a fare un Ignazio La Russa su di giri a Otto e mezzo, mercoledì sera. "Bersani si deve dimettere". Lo show di La Russa su LiberoTv Evitato da tutti - Dopo il verdetto della Camera, l'uomo di Bettola prova a far finta di nulla e anzi, quasi quasi, canta vittoria. "Il governo oggi ha avuto un voto al ribasso e morirà di fiducia", annuncia il segretario prima di spararla grossa: "L'alternativa in questi giorni si è rafforzata". In attesa della piazza ("Noi continueremo la nostra battaglia, come abbiamo fatto in modo incisivo con la manifestazione nazionale a Roma del 5 novembre"), Pier Luigi incassa la botta del rottamatore Matteo Renzi. Atteso alla manifestazione del Pd nella sua Firenze, il sindaco ha cortesemente rifiutato di salire sul palco insieme a Bersani mandandogli un sms e spiegando che non sarà della serata perché oggi è il compleanno di suo papà. Più che una scusa, una mazzata. Pannella ironico - "Non possiamo fare di mestiere quelli che salvano i carcerati e i Democratici. Sono riusciti a ragalare di nuovo al povero Berlusconi un altro successo". E' ancora più ironico di qualche ora prima il commento post-voto di Marco Pannella. "Sospetto che ci sia del masochismo. Anche quando l'altro è ridotto a polpette, quelli che sono mangiati sono loro", attacca i democratici, che non invidia affatto: "Se ci tengono a essere totalmente dipendenti dalla loro mediocrità, facciano pure". Cattivo stratega - Visto che, dopo l'ennesima fiducia incassata dal premier, il Pd ha avuto la riprova di non riuscire a ribaltare, voti alla mano, il governo, forse è Bersani a dover trarre una conclusione: come stratega Pier Luigi non vale molto, considerata la rottura coi radicali. E dunque? "Bersani si deve dimettere", parafrasando l'ormai trito refrain del segretario. Un ultimo dubbio: dimettersi da cosa, visto che in mano gli è rimasto poco o niente.

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