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Procura archivia il Bunga Idv "Ragazze erano consenzienti"

Stefano Pedica e Pierfelice Zazzera: accolta la richiesta di archiviazione. Per loro una decisione lampo

Costanza Signorelli
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Archiviato il Bunga Bunga dell'Idv. Lo diciamo subito: Stefano Pedica e Pierfelice Zazzera, senatore e deputato dell'Italia dei Valori, non hanno sfruttato sessualmente una povera ragazza pugliese in cerca di lavoro. Hanno avuto dei rapporti con lei, ma la fanciulla era maggiorenne e consenziente. Così ha deciso il giudice di Bari che ha accolto la richiesta di archiviazione del pm per l'ipotizzato reato di cui all'articolo 609 bis del codice penale. Archiviazione-lampo, stavolta. Così, mentre sul bunga bunga presidenziale (che coinvolge Berlusconi e le sue cene) c'è un processo in atto, ci sono degli indagati, migliaia di intercettazioni sui giornali e procure scatenate, sulla vita privata dei politici manettari e giustizialisti la parola fine arriva presto. Beati loro. Il fatto. Tale Michele Cagnazzo, ex iscritto all'Idv della Puglia, ex responsabile dell'Osservatorio sulla legalità del partito di Di Pietro, criminologo, imbarcato da Tonino per il suo curriculum di esperto antimafia e paladino della questione morale, a giugno ha denunciato i due pesi massimi dell'Idv alla procura. L'accusa: «Hanno ricattato sessualmente una giovane donna». Messaggini hard e richieste di incontri clandestini, rapporti in alberghi del litorale, violenza psicologica su una militante precaria, infilata poi nelle liste elettorali delle regionali senza avere mai dato il proprio consenso.  Dall'Italia dei Valori all'Italia dei bollori: cara come sei bella, vediamoci. Se me la dai, ti sistemo. Zazzera, all'epoca (tra il 2009 e il 2010) era coordinatore regionale. Sull'episodio ha sempre negato qualsiasi addebito. Anche Pedica si è sempre dichiarato estraneo ad ogni accusa e, anzi, di C. M. ignorava perfino l'esistenza. A noi di Libero aveva detto: «Chiedete a Zazzera». La procura di Bari ha voluto vederci chiaro. È la stessa il cui capo, Antonio Laudati, è stato messo in croce e costretto a giustificarsi dinanzi al Csm per il caso delle escort, accusato dal pm Scelsi di avergli ostacolato le indagini sul “giro” del premier. Adesso cosa diranno? Che è stato favorito l'Idv? O che è una procura che lavora e in silenzio? Sentiti i protagonisti, tra cui C. M., alla fine il verdetto dice: si è consumato in hotel, ma «i rapporti sono stati di natura consenziente, intrattenuti dalla stessa nella speranza di un'occupazione». Guai a parlare di escort o di violenza sessuale. E Cagnazzo? Perché era così agguerrito contro gli ex alleati? Forse perché nel frattempo è diventato il convivente della ragazza e padre di suo figlio? Per aiutarla, però, l'ha esposta di più a una situazione umiliante. A lei il merito di essere sempre rimasta in silenzio. di Brunella Bolloli

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