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Via l'uomo-tunnel, ecco i dati Calano i bocciati nelle scuole

Tanti i promossi e pochi i bocciati. Se l'autore della gaffe sui neutrini era la mente dell'istruzione italiana, non c'è da stupirsi

Andrea Tempestini
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Il tunnel gli è crollato in testa e i dati, come le farfalle, si sono liberati in aria. Massimo Zennaro, il portavoce di Mariastella Gelmini, dopo la strepitosa gaffe sulla galleria che unisce il Cern e il Gran Sasso è stato costretto a un passo indietro. Ma Zennaro non ha mollato l'incarico di direttore generale per lo studente, l'integrazione, la partecipazione e la comunicazione. E fu proprio il suo secco 'no' a rinviare la pubblicazione delle tabelle con cui vengono resi pubblici i dati sulle promozioni nelle scuole. Adesso, però, Zennaro ha dovuto mollare. Superato il 'conflitto di interessi' e non essendo più responsabile della comunicazione ministeriale, sono stati rivelati i dati che, probabilmente, al dicastero non piacciono molto. Già, perché cresce il lassismo nelle scuole. Severità, questa sconosciuta: il numero dei bocciati cala sensibilmente. Certo però che se Zennaro, col suo strafalcione degno di un rimandato alle scuole elementari, se proprio lui era una delle menti alla guida dell'istruzione italiana, non c'è tanto da stupirsi dei risultati emersi. I dati - I respinti, per quel che riguarda le superiori, passano dal 15% del 2010 al 13,2% di quest'anno. Per quel che riguarda la maturità i non ammessi sono il 5,3%, contro il 5,9 dell'anno precdente. Crescono anche i cento e lode, voto massimo che per l'esame di maturità: nei classici ci sono state 45 lodi in più, negli scientifici ben 302. Resta invariata l'atavica tendenza a premiare gli studenti modello del sud Italia, su cui fioccano molte più lodi rispetto a quelle riservate ai ragazzi settentrionali. I piùpremiati sono i puglis (661 lodi); segono i campani con 509 e i siciliani con 442. Meno precari - Ma c'è anche un altro dato inatteso che è emerso e che riguarda i precari nella scuola. I docenti a tempo determinato infatti calano rispetto al numero complessivo dei docenti di ruolo e con cattedra a vita. Dal picco del 17,9% raggiunto nel 2006 si cala al 14,9 per cento. E' plausibile che si tratti del risultato della politica di tagli e accorpamenti di cattedre e istituti scolastici, e dei cospicui pensionamenti degli ultimi anni. Viene infine confermato con ufficialità statistica quanto già si era detto in diverse occasioni circa i docenti di sostegno: ce n'è uno per ogni due studenti disabili.

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