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Blitz delle forze britanniche: liberati i marinai italiani

Tutti illesi, compresi gli italiani. Arrestati i pirati somali. La Russa: "Si sono arresi". Frattini: "Sono contento per le famiglie"

Andrea Tempestini
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E' riuscito il blitz delle forze speciali britanniche: è stato liberato l'equipaggio della nave italiana Montecristo, sequestrata lunedì mattina dai pirati somali. L'operazione, secondo quanto si è appreso, è stata concordata tra il ministro della Difesa italiano Ignazio La Russa e il suo omologo inglese, Liam Fox. I militari del corpo speciale della marina britannica sono a bordo della nave: l'intero equipaggio è illeso, e attualmente è in corso un'operazione di bonifica della Montecristo sulla quale i pirati avevano disposto delle reti spinate. La Russa e Frattini - Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a chi gli chiedeva se fosse felice ha risposto: "Come si può non esserlo? Ora le famiglie potranno tirare un sospiro di sollievo". Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha spiegato: "Confermo che l'equipaggio della nave Montecristo è stato liebrato con un blitz delle forze britanniche. L'operazione era stata coordinata dopo alcuni contatti tra il ministro della Difesa italiano e quello inglese. I pirati - ha aggiunto La Russa - si sono arresi". "Brillante operazione" - La Farnesina ha confermato che gli undici pirati che hanno sequestrato la Motonave italiana Montecristo si sono arresi e sono stati arrestati. Il blitz è stato compiuto da due unità della Marina Militare degli Stati Uniti e del Regno Unito, che hanno operato sotto la direzione dell'ammiraglio italiano Gualtiero Mattesi, in qualità di Comandante della Task Force dell'Operazione NATO Ocean Shiel.   "E' dunque libero e salvo - si legge in una nota - l'equipaggio che, rifugiatosi ieri nella zona blindata della Motonave, è comunque riuscito, nonostante le drammatiche circostanze, a dirigere la nave nei pressi dell'International Traffic Recognized Corridor. La Farnesina ha espresso "il suo forte apprezzamento per l'efficace collaborazione fra tutti gli attori istituzionali che ha consentito lo svolgimento della brillante operazione odierna". L'accordo anti-pirateria - In precedenza si era appreso che i marinai a bordo della nave "sono incolumi e non corrono particolari rischi": lo aveva spiegato lo stesso La Russa ai giornalisti a margine della firma di un accordo con Confitarma, proprio in chiave anti-pirateria. La Montecristo navigava a bassa velocità in direzione dell'Oman, anche se verosimilmente non era diretto verso quel Paese: lo aveva spiegato Antonio De Felice, senior partner di Drm-Dual Risk Management, società bresciana specializzata nell'analisi e gestione dei rischi ed esperto di pirateria. "Ho appreso da fonti loacli - aveva aggiunto De Felice - che la Montecristo sta navigando in direzione dell'Oman, anzichè verso la Somalia, verso il Puntland, base dei pirati. Escludo - aveva concluso - che meta della Montecristo sia un porto dell'Oman, che non ha basi dei pirati". Nessun  contatto nella notte - Nella notte tra lunedì e martedì avevano avuto tutti esito nagativo i tentativi della compagnia armatrice livornese D'Alesio di mettersi in contatto con la Montecristo. Nessuna chiamata sui telefoni satellitari in dotazione ai 23 membri ostaggio dei cinque pirati somali dell'equipaggio aveva ricevuto una risposta. Nel frattempo era arrivata una nave da guerra della Nato, che si era diretta verso il luogo dove si trovava il cargo Montecristo. La nave militare fa parte della missione anipirateria dell'Alleanza Atlantica Ocean Shield, al comando del contrammiraglio italiano Gualtiero Mattesi, che si trovava a bordo del cacciatorpedinere Doria.

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