Emma sui trampoli e Libero ride L'Unità delira: "Metodo Boffo"
Dopo un post scherzoso del vicedirettore Bechis il quotidiano di sinistra s'arrabbia: "Dlegittima la Marcegaglia". E via agli insulti
Siamo alle solite. E per due sostanziali motivi. Anzitutto è ufficiale: i giornali di sinistra in generale e l'Unità in particolare non conoscono il senso dell'umorismo. E se da una parte questo crea sconforto, dall'altra non li si può affatto biasimare, perché con certi musi lunghi che si trovano nel Pd farsi una sana risata è difficile. Secondo, ma assai più insidioso: la regola applicata instancabilmente è riassumibile in "due pesi due misure". Così a seguito di un post pubblicato sul blog personale del vicedirettore di Libero, Franco Bechis - poche righe scherzose con a tema i tacchi di Emma Marcegaglia sfoggiati a Che tempo che fa - il sito dell'Unità ha pubblicato un articolo per esprimere tutto lo sdegno del per "un'incursione estetica mirata a delegittimare le posizioni espresse da Marcegaglia". Due pesi due misure - Ma il quotidiano fandato da Antonio Gramsci mostra di non essere proprio così avulso ad una certa ironia. E così sfogliando l'Unità leggiamo: "Berlusconi non vale un Sanremo" - articolo on-line del 15 settembre - oppure "Escort, il governo ci prova" - apertura odierna del quotidiano - o ancora "Licia R. la stella della Papi's Angels" e via dicendo. Dunque? Anche loro conoscono lo spirito? O forse sarebbe meglio parlere di "sarcasmo di dubbio gusto" oppure ancora "incursioni mirate a delegittimare le posizioni" di qualcuno (per rubare le loro stesse parole)? Forse più semplicemente all'Unità è concesso scherzare solo a senso unico. Strana idea di libertà - Oltretto, come fa notare lo stesso vicedirettore Bechis con un commento all'articolo direttamente sul sito dell'Unità: "Ah, a proposito, non eravate tutti pronti a scendere in piazza contro i bavagli al blog? E invece quello scritto da "uno stronzo, leccaculo e servo di Berlusconi" (citazione di un poco urbano commento di un lettore, ndr) vorreste bruciarlo in piazza come una strega? Niente male come idea di libertà...".