Nuova frontiera della chirurgia Spopolano i lifting per i cani
Orecchie e palpebre cadenti, rughe della faccia. Non solo uomini e donna, oltre mezzo milione di animali si sono fatti il botox
Occhi incavati o troppo sporgenti? Orecchie basse? Pelle rugosa? L'ultima follia è il lifting per gli animali. Una pratica assurda cominciata in Brasile, nel Paese che esalta la bellezza, dove una seduta dal chirurgo estetico è come da noi un appuntamento con l'estetista. Dopo aver sperimentato di tutto e di più sull'essere umano ora si vogliono accanire sugli animali, inconsapevoli tra l'altro di quanto gli sta per accadere. A loro nessuno domanda se vogliono diventare più belli. Il loro consenso non serve. Lo sa bene il dottor Edgar Brito che nel suo studio a San Paolo ne ha “ringiovaniti” tanti («se le tecniche e i prodotti consentono di applicare agli animali quello che funziona per gli uomini perché non farlo?»). Brito, veterinario famoso per gli interventi fatti sui divi della tv carioca, cani, cavalli, persino su scimpanzè, come la scimmia, celebre forse più del presentatore, che adora bere acqua di cocco con la cannuccia, racconta che le padroncine di cani di tutto il mondo chiedono soprattutto ritocchi alle orecchie, alla coda o la rimozione dell'eccesso di pelle intorno agli occhi. La vera rivoluzione in questo campo, come per gli esseri umani, è stato l'arrivo di prodotti come il botox, il metecrilato e il restylane che permettono chirurgie leggere con l'uso di siringhe invece che del bisturi. Per esempio basta una piccola applicazione per far tornare un'orecchia dritta. Spesso l'obiettivo è vincere un concorso di bellezza. Ma in Inghilterra all'ultima edizione del Crufts Dog show di Birmingham, la più famosa gara di bellezza per cani al mondo, Danny, il pechinese vincitore del concorso , è stato accusato di aver effettuato un lifting chirurgico in piena regola. Per questo è stato squalificato. E riammesso in gara solo dopo le giustificazioni ufficiali: sembrerebbe infatti che le cicatrici sul collo di Danny siano la conseguenza di un precedente intervento per un'infezione alla gola, o almeno così hanno dichiarato Albert Easdon e Philip Martin, proprietari del campione, al Times. Certo è, e meno male, che ai concorsi sono banditi i ritocchini. Anche se dicono, dietro le quinte, «non è affatto raro che i cani da concorso ricorrano all'ortodonzia per il loro sorriso e a tecniche come tatuaggi, trucco permanente e hair extensions». Tuttavia, se una vera e propria chirurgia estetica veterinaria esiste, è al momento ben nascosta. Anche se appare difficile tenere nascosti i “Neuticles”, protesi al silicone a forma di fagiolo create per sostituire i testicoli dei cani castrati. E c'è anche chi alla propria cagnolina ha rifatto fare “il seno” perché dopo aver partorito le sono rimaste le mammelle un po' cadenti. Non solo. Anche i gatti vengono sottoposti a barbari interventi. I proprietari più incoscienti pur di salvare il divano di casa dalle grinfie del micio lo sottopongono all'asportazione chirurgica delle unghie, che non è solo innaturale e priva il gatto di una parte fondamentale del suo corpo, ma è anche molto doloroso. Per non parlare degli effetti psicologici devastanti: il gatto tramite le unghie fa le fusa, esprime affetto, marca il territorio, lasciando traccia del suo passaggio. Pratiche severamente vietate. La stessa Francesca Martini, sottosegretario alla Salute ha rilanciato la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia e ricordato che «gli interventi sugli animali potranno essere consentiti esclusivamente quelli a fini curativi e non preventivi». E «alle mostre non potranno partecipare i cani che hanno subito interventi chirurgici destinati a modificarne la morfologia». Eppure c'è chi di mode crudeli ne fa un busines. C'è già la classifica. Al primo posto il botox anti rughe, seguito dalla rinoplastica (ma un cane potrebbe mai chiedere di volere un naso come Lessie?). I costi vanno da 50 a 9 mila euro, tanto ha sborsato David Smart, inglese, per il lifting alle palpebre che stavano per rendere cieco il suo amico a quattro zampe. Purtroppo i dati più recenti confermano che la chirurgia estetica sugli animali è un fenomeno in continua crescita: solo nello scorso anno sono state 425.000 in tutto il mondo le vittime di questa atrocità. I sostenitori della pratica giustificano l'intervento: «Il nostro cucciolo vive così una vita più sana e attiva». E chi lo dice, il cucciolo? di Daniela Mastromattei