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Pisapia lascia tutti senz'auto ma non gli invitati al party gay

Domenica a piedi a Milano, 852 multati. La Municipale concede 70 pass agli amici di una coppa omosessuale. Nuova aria?

Giulio Bucchi
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A Milano è cambiato il vento e ora pura l'aria, e non a causa della domenica senza traffico. Lo slogan usato in campagna elettorale dal sindaco Giuliano Pisapia è sempre valido, soprattutto per comprendere come molto spesso situazioni logiche diventino illogiche. Per esempio, il pass auto concesso ai 7o invitati ad una festa privata per le "nozze" gay, fuori città. Un evento totalmente non ufficiale cui però la Polizia municipale ha riconosciuto lo status pari a matrimoni, cresime e comunioni, le situazioni cioè in cui in caso di blocco del traffico il Comune concede deroghe per circolare. Nel caso specifico, la festa era stata organizzata da due uomini che si erano sposati lo scorso 16 agosto in Canada e che domenica hanno voluto celebrare la ricorrenza tra gli amici. Tutti in auto, nessuna multa. "I pass vengono accordati dagli uffici della polizia municipale e faremo delle verifiche per capire come gestirli meglio in futuro", spiega imbarazzato l'assessore alla Polizia locale Marco Granelli. Colpa della Polizia, dunque? Forse sì, anche se risulta difficile pensare alle forze dell'ordine in grado di contraddire le direttive del governo locale: il sì ai matrimoni omosessuali è stato affermato chiaro e tondo da Pisapia. Da lì ai pass auto "anticipati" il passo è breve. Con buona pace degli 862 automobilisti fermati e multati ieri. Una messe di "furbetti" che ha fatto incassare a Palazzo Marino 137mila euro.

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