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Adesso dire "terrone" è reato L'amara scoperta di Galeazzi

Durante un diverbio il giornalista diede del terrone al suo portinaio. La Cassazione lo condanna a pagare una multa di 300 euro

Carlotta Addante
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Gli è andata male al giornalista Rai Giampiero Galeazzi che dopo tre gradi di giudizio si è visto costretto a risarcire il portiere del suo stabile con 300 euro. L'accusa è quella di ingiuria per averlo chiamato "terrone". La vicenda - L'episodio risale al 2009, quando il giornalista, arrabbiato con il portinaio per i continui disservizi nella ricezione e distribuzione della posta, l'ha apostrofato in malo modo, dandogli appunto del terrone. Una reazione che il tribunale di Roma giudicò "soverchiante e spropositata, di entità tale da non poter essere comunque giustificata da mere opinioni, più o meno fondate, sulla correttezza dell'attività svolta dal portiere". A nulla è valsa la difesa di Galeazzi in Cassazione che ha invocato la "non punibilità" per via del suo "comprensibile stato di ira". Secondo la corte, infatti, "qualsiasi riserva o contestazione in ordine alla correttezza del disimpegno del relativo servizio avrebbe dovuto trovare sfogo in sede di assemblea e non in un gratuito e ingiurioso attacco alla persona". Polentone - Da oggi, quindi, attenti a dare del terrone a qualcuno,  potrebbe pesare sul portafoglio. Ma una domanda sorge spontanea: anche dire "polentone" sarà considerato reato?

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