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Cav: "Governare è un sacrificio Ma non c'è nessuno oltre me"

Berlusconi risponde a frondisti e sinistra: "Non lascio, voto anticipato non servirebbe a nulla". Intercettazioni: "Una barbarie"

Giulio Bucchi
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Silvio Berlusconi torna a parlare in video, dal sito dei Promotori della Libertà, e pare un messaggio più alla fronda interna al Pdl che all'opposizione. "Non c'è nessuna alternativa a questo governo". Il premier resta nonostante le richieste (di "alcuni giornali e qualche tv", nonché di Beppe Pisanu) di "un passo indietro, elezioni oppure governo tecnico". A queste richieste il Cavaliere dà una risposta semplice: "Piuttosto che occuparsi della mia poltrona, l'opposizione farebbe meglio a pensare all'interesse dell'Italia". Le elezioni anticipate non sono un'ipotesi da prendere in considerazione: "Non servirebbero a nulla - spiega in video Berlusconi -. Solo la sinistra, come nel 1994, è eccitata dall'illusione di poter conquistare quello che la sinistra chiama e considera il potere". Urne anticipate, secondo il premier, significherebbe infatti "speculazione finanziaria". E gli italiani, aggiunge, "sono troppo maturi per pensare di affidare le sorti del Paese ad un governo formato dal trio Bersani-Di Pietro-Vendola, che sarebbe una riedizione, in termini direi ancor più grotteschi, dell'Ulivo di Prodi". Sacrificio - Berlusconi non molla nonostante "stare al governo, soprattutto nel pieno di una crisi planetaria come questa, comporta per me e per tutti i componenti del governo un grande sacrificio personale, è un fardello di cui personalmente mi libererei molto volentieri, se non fosse che una crisi di governo sarebbe l'ultima cosa di cui l'Italia in questo momento ha bisogno. Noi abbiamo i numeri per arrivare fino in fondo alla legislatura, come prevede la nostra Costituzione. E andremo avanti per completare il nostro programma di riforme". I moderati - Il Cav parla di sinistra e opposizioni, ma la mente è sempre ai moderati: Scajola, Pisanu, gli ex Dc, i centristi di Casini, quelli cioè che vorrebberlo sostituirlo.  "In Italia gli elettori moderati sono la maggioranza, come sempre lo sono stati nella storia, mentre le forze politiche che li rappresentano sono divise. Bisogna perciò cercare di superare queste divisioni fra le forze politiche moderate e rafforzare la grande alleanza di centrodestra, che è un'alleanza ispirata ai valori e al programma del Partito Popolare Europeo". Azione di governo - C'è poi il capitolo riforme. La nuova legge elettorale, se verrà, non deve scardinare il bipolarismo, "una conquista che è nostra" né svuotare la garanzia della stabilità dei governi. Perché l'ambizione del premier "è quella di consegnare, quando cesserò l'impegno politico diretto, al Paese una democrazia dell'alternanza, come vige in tutti gli altri grandi Paesi europei, e uno schieramento politico di centrodestra unito sui grandi valori del popolarismo europeo". Intercettazioni - Oltre alla crescita e alla legge elettorale, l'altro tema caldo è quello delle intercettazioni. Un sistema che Berlusconi definisce "Barbarie". "Siamo quotidianamente immersi in uno scandalo del quale non riusciamo neanche più a denunciare la gravità e l'anomalia. Ma quando un cittadino alza il telefono e sente di poter essere controllato, può temere che ciò che dice al telefono e che in un paese civile e libero dovrebbe restare inviolato può vederselo su un giornale qualche giorno dopo. Questo è francamente intollerabile, questo è un sistema barbaro a cui dobbiamo mettere fine".

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