Knox: Molestata dalla guardia Il giudice: Guede sa la verità
Amanda-choc al Sun: "Voleva sapere con chi l'ho fatto e come mi piace". La Corte: Ruby può dirci chi c'era a casa di Mez
Amanda "non è mai stata così terrorizzata come durante quell'interrogatorio con la polizia italiana. Amanda è stata picchiata. Alla fine l'ha riconosciuto pure quel procuratore di cui preferirei non fare il nome". A parlare è Kurt Knox, padre della studentessa americana assolta in appello per il delitto di Perugia, che accusa i mass media per aver confezionato un'immagine della figlia fatta ad arte, ma completramente lontana dalla realtà. "Subito dopo il delitto - ha aggiunto l'uomo - le avevamo detto' torna', ma lei 'no'. Lei è stata educata ad essere collaborativa, civicamente responsabile. E il sorriso è sempre stato la sua arma. Tutto questo è stato utilizzato addosso per costruirle un personaggio che non era". Il signor Knox poi aggiunge che sulla polizia italiana "c'è stata una pressione tremenda per trovare un colpevole. E lei era il personaggio ideale per realizzare quella loro teoria". Ieri il presidente della Corte d'appello che ha assolto Amanda e Raffaele ha detto che solo l'ivoriano conosce la verità. Dal suo canto, il ragazzo in carcere chiede la revisione del processo. Si sfoga: lei è diventata una diva, io sono in carcere. Segue l'articolo di Francesco Specchia sulle confessioni scritte nel diario di Amanda, in cui si racconta di una guardia carceraria ossessionata da lei e dal sesso. La Dark Lady venuta dal freddo, fuori dalla galera si scioglie e lancia palle di fuoco. «Sono rimasta scandalizzata quando ho realizzato che voleva parlare di sesso. Era fissato: voleva sapere con chi l'ho fatto e come mi piace farlo». Ieri Amanda Knox così raccontava , attraverso i suoi diari gettati in pasto esclusivo al tabloid inglese The Sun, l'ossessione sessuale, mutatasi in molestie psicologiche, della sua guardia carceraria a Perugia, che parrebbe essere il vicecapo del carcere Raffaele Argiro. Il racconto è livido, tinte fosche alimentate da una psicosi cinematografica. Amanda narra da scrittrice noir. La guardia carceraria era strano, la «metteva alla prova», spesso, di notte, la conduceva in un ufficio vuoto per sfruculiarne il talamo, ritenuto affollatissimo. «Ero sorpresa e scandalizzata dalle sue provocazioni. Provavo a cambiare argomento», dice Amanda. La guardia in questione, contattata dal Sun, ha ammesso sì di aver chiesto alla Knox il numero dei di lei amanti, ma ha anche aggiunto che «era sempre lei a introdurre l'argomento sesso...». Era lei, dunque, Amanda, la sessuofila. Amanda è la stessa donna che - pochi lo ricordano - due anni fa rifletteva nei suoi diari (sei, una Piccola Treccani) immagini oniriche, deliri, quasi tutti di natura sessuale. Eppure solo ora, nei confronti di Amanda, emergono inquietanti tranche di prigionia: era accompagnata in tutte le visite mediche, subiva interrogatori opprimenti, le venivano richieste liste di fidanzati dopo essere risultata positiva al test Hiv (non era vero). Il Sun accusa subdolamente i media italiani, pure se, dopo, la guardia carceraria dichiara all'Ansa di non aver mai conosciuto un cronista del Sun in vita sua. Racconti e reazioni che sconcertano; ma, insomma, questa è solo una notizia che affoga nel mare della cronaca di giornata. Amanda, ieri, è rientrata a Seattle (e nello scalo a Londra è stata messa a disposizione la lussuosissima Windsor Suite dell'aeroporto di Heathrow di solito preposta ai Windsor: la dice lunga sul delirio mediatico...). E ha parlato in una conferenza stampa allestita in aeroporto. Poche le dichiarazioni interessanti dell'ex galeotta circondata da centinaia di microfoni e telecamere: «Voglio ringraziare tutti coloro che hanno creduto in me, che mi hanno difeso e che hanno dato sostegno alla mia famiglia»; e «mi stanno ricordando di parlare inglese, visto che ora potrei avere problemi con questo. Sull'aereo ho guardavo fuori dal finestrino e tutto mi sembrava irreale». Fine. La sensazione d'irrealtà, per chi scrive, è davvero quella che permea dall'inizio tutta questa storiaccia. In verità si sono tutti dimenticati della vittima, Meredith, a vantaggio di una nuova “eroina” che ha alimentato movimenti di popolo, costruito industrie di gadget (le magliette “Free Amanda”), creato movimenti d'opinione. Amanda Knox ha senz'altro un fascino magnetico che cita il cinema e la televisione. Ma se, come dice Michele Serra, invece che una bellissima ventenne americana fosse stata uno sfigato geometra piemontese, non ne parleremmo. C'è una frase pronunciata dal presidente della Corte d'Appello di Perugia: «Abbiamo assolto Amanda e Raffaele perché non c'erano le prove: ma la nostra è una realtà processuale. La realtà dei fatti può essere diversa». La realtà... di Francesco Specchia