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Minetti si scopre femminista "Spero in giudici donne"

Consigliera regionale: "Le ragazze come Fadil depongono in mio favore". E poi: "Le donne capirebbero i miei comportamenti"

Costanza Signorelli
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Appeso nell'armadio l'abito ciclamino da sexy-testimone e deposto il 'tacco-12', Nicole Minetti si mostra sobria e casta: giacca e top neri, jeans blu scuri e semplici ballerine. Questo giro, infatti, la consigliera regionale veste i panni dell'indagata nel processo che - insieme all'agente dei vip Lele Mora e al direttore del Tg4, Emilio Fede - la vede accusata per induzione e favoreggiamento alla prostituzione nel cosiddetto 'caso Ruby'. Accompagnata dal padre Antonio Nicole esce dal settimo piano del Palazzo di Giustizia di Milano dove, per la prima volta in udienza preliminare, è stata rinviata a giudizio insieme agli altri due coimputati. Una bella batosta. Ma la consigliera regionale non mostra stupore: "Certo che me lo aspettavo (il rinvio a giudizio, ndr). Quando ho visto i pm che non replicavano ho capito che i giochi erano fatti". Una Minetti certamente tesa "non  ho dormito, ero molto ansiosa perchè si decideva della mi sorte", ma sicura di sè "sono certa che riuscirò a chiarre la mia posizione e a dimostrare la mia innocenza", quella che si racconta al Corriere della Sera. Il bunga bunga a mio favore - Nell'aula del processo, insieme a Nicole ci sono tre delle ragazze che hanno raccontato delle sere ad Arcore. Le stesse che hanno rivelato dettagli particolarmente spinti sul comportamento della Minetti durante "quelle feste". Ma cosa avrà provato la  26enne riminese nel vedrle proprio lì in tribunale? "Niente - si mostre decisa Nicole - Come hanno ribadito i miei avvocati, le loro deposizioni sono a mio favore". Ma come può una ragazza come Imane Fadil - parte offesa nel processo - che la descrive vestita da suora mentre si esibisce in balletti sexy, parlare a suo vantaggio? E' la stessa Nicole a spiegarlo: "Imane Fadil nel suo racconto rimarca che io non ho avuto nulla a che fare con il fatto che lei sia venuta ad Arcore, non ce l'ho portata io- E poi - specifica la 26enne - respingo assolutamente queste sue dichiarazioni". "Donne più sensibili" - La Minetti che si dice certa di un esito positivo del processo in suo favore, spera che "a giudicarmi sia un collegio di donne o per lo meno a maggioranza femminile". ma non è tanto per una sfiducia nei confronti del sesso maschile quanto piuttosto in una "sensibilità diversa che hanno le donne" perché "capirebbero di più la mia estraneità ai fatti". La prima persona cui ha telefonato dopo il processo è infatti una donna per lei molto speciale, "mia mamma". E Berlusconi - La consigliera regionale si dice ancora molto legate al premier Silvio Berlusconi, con cui ha ammesso di avere avuto in passato una "relazione affettiva". "Il nostro legame è immutato"  e "mi auguro di sentirlo presto", spiega la ragazza che attualmente si dichiara "single" perché "meglio soli che mal accompagnati". "Mi vesto come mi pare" - Da ultimo un'accenno alla polemica che negli ultimi giorni si è scatenata attorno al suo abbigliamento: una t-shirt con la scritta "Senza sono ancora meglio". Nicole taglia corto perché "non era una provocazione. È una maglietta che ho comprato con altre tre, tutte spiritose. Ho 26 anni e nel tempo libero mi vesto come mi pare, ma sempre nei limiti della decenza. In Consiglio regionale vesto di tutto punto. Penso che in questo momento io sia un facile bersaglio, un espediente per ottenere altro. Chi fa il mio nome è consapevole di avere eco, risonanza".

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