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Barletta, 4 euro all'ora in nero per morire sotto la palazzina

I familiari delle vittime denunciano il lavoro irregolare delle operaie: "Lo facevano solo per sopravvivere". Duro richiamo del Colle

Giulio Bucchi
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Lavoravano 'in nero' le operaie morte lunedì 3 ottobre nel crollo della palazzina a Barletta: dalle otto alle quattordici ore per 3,93 euro l'ora. A denunciare quanto accadeva nell'opificio sono i parenti delle vittime: "Era gente - spiega la zia di una delle vittime - che lavorava per sopravvivere. Mia nipote prendeva 3,95 euro all'ora". Intanto il procuratore di Trani rende noto che al Comune erano state chieste verifiche statiche sull'immobile: ''E' un dato documentato''. Giunge tempestivo anche il messaggio del Capo dello Stato Giorgio Napolitano al sindaco della città: ''L'inaccettabile ripetersi di terribili sciagure impone l'accertamento rigoroso di cause e responsabilità'' e l' impegno a vigilare sulla sicurezza nelle case e nei luoghi di lavoro. Messaggio di Napolitano - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano usa toni durissimi in un messaggio inviato al sindaco di Barletta. "L'inaccettabile ripetersi di terribili sciagure, laddove si vive e si lavora, impone l'accertamento rigoroso della cause e delle responsabilità, e soprattutto l'impegno di tutti, poteri pubblici e soggetti privati, a tenere sempre alta la guardia sulle condizioni di sicurezza della abitazioni e dei luoghi di lavoro con una costante azione di prevenzione e vigiliazna". Il Capo dello Stato è molto colpito dal tragico bilancio della sciagura, e rivolgendosi al sindaco Nicola Maffei ha espresso "sentimenti di commossa e affettuosa partecipazione al dolore della famiglie delle vittime" e ha poi rivolto ai feriti "gli auguri di una pronta guarigione, manifestando all'intera comunità di Barletta, già duramente colpita negli anni da analoghi eventi, la solidarietà di tutto il Paese". Il bilancio della sciagura - Cinque morti e sei feriti. La tragedia di Barletta si conclude con un bilancio pesantissimo, aggravatosi nella notte tra lunedì e martedì. Dalla palazzina di tre piani crollata lunedì mattina intorno a mezzogiorno in via Roma i Vigili del Fuoco hanno estratto vivi sei persone, mentre sotto le macerie sono rimaste la figlia 14enne dei proprietari della sartoria a piano terra, Maria Cinquepalmi, e quattro operaie del maglificio: Matilde Doronzo (32 anni), Giovanna Sardaro (30), Antonella Zaza (36 ) e Tina Ceci (37), l'ultima ad essere estratta. I soccorsi sono continuati per ore, anche a mani nude, scavando tra pietre e calcinacci. Tra le sopravvissute anche una donna incinta: abitava all'ultimo piano e se l'è cavata con poche escoriazioni. Le polemiche ora sono tutte per le cause del crollo. I residenti parlano di "tragedia annunciata", visto che a scatenare tutto sarebbe stata una vecchia palazzina in demolizione, adiacente all'edificio. Venerdì scorso, infatti, i proprietari delle due palazzine attigue a quella in demolizione avevano chiesto all'Ufficio tecnico comunale di intervenire per la messa in sicurezza a causa dei lavori di smantellamento del palazzo. Il procuratore della Repubblica di Trani, Carlo Maria Capristo, ha aperto un fascicolo per disastro colposo ed omicidio colposo plurimo.

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