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Metà Lega Nord è contro Bossi Umberto sbaglia e paga il Trota
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Nel congresso provinciale a Brescia ha vinto il maroniano Rolfi. Paragone: "E' il momento di decidere. O federalismo o secessione"
Schiaffo per Renzo Bossi in quel di Brescia, dove ha raccolto i voti che gli hanno spalancato il Pirellone alle ultime regionali. Nel congresso provinciale celebrato domenica ha vinto il maroniano e vicesindaco del capoluogo Fabio Rolfi con 255 preferenze su poco più di 430 votanti. Molto staccato Mattia Capitanio, fermo a quota 176. Pure i membri del nuovo direttivo sorridono al titolare del Viminale: tredici di loro sono suoi fedelissimi, contro i sei che fanno riferimento al cerchio magico, ovvero ai colonnelli più vicini alla famiglia del leader. La controffensiva di Umberto: via i sindaci ribelli Paragone: "Umberto decidi, o federalismo o secessione Fino all'ultimo, il rampollo del Senatur aveva sponsorizzato Capitanio: in pubblico negava di avere preferenze, ma dietro le quinte ha fatto incontri e telefonate. Con il Trota era d'accordo pure l'assessore lombardo Monica Rizzi: i due, usciti sconfitti anche dal recente congresso in Val Camonica (altro successo di un candidato maroniano) hanno incassato la delusione e non si sono fatti vedere all'assise. A Brescia ci sono quasi 1.500 militanti leghisti. È uno dei serbatoi più ricchi per il Senatur, ma negli ultimi mesi sono fioccati veleni. La candidatura di Renzo alle regionali non è piaciuta a tutti, anche perché per non fargli ombra erano stati esclusi alcuni militanti di lunga data. Poi è saltata fuori l'indagine della procura sui presunti dossier - che sarebbero stati caldeggiati dalla Rizzi - per danneggiare i rivali interni e favorire l'ascesa del rampollo. A Ponte di Legno, a Ferragosto, il tradizionale comizio del Senatur è stato in dubbio fino all'ultimo perché la famiglia l'avrebbe voluto da un'altra parte. Motivo: punire i Caparini, assai stimati in Valle, perché il deputato Davide aveva messo in discussione la conferma del capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni, membro del cerchio magico. Poche settimane fa, i militanti della Val Camonica avevano criticato apertamente proprio la Rizzi e Renzo.
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