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Silvio: "Io penso alle riforme, gli altri alla mia poltrona"

Berlusconi: "Decreto sviluppo entro metà ottobre". "Mi interessano i problemi veri, non la legge elettorale. Il resto è teatrino"

Giulio Bucchi
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La crescita viene prima di ogni polemica giudiziario-mediatica. Lo ribadisce in una nota il premier Silvio Berlusconi che pone l'accento sullo sviluppo. Contro la crisi "governo e maggioranza stanno lavorando a un nuovo decreto legge, con misure concrete ed efficaci che ridiano fiducia ai cittadini, alle famiglie e alle imprese. Lo presenteremo entro la metà di questo mese, come ci siamo impegnati a fare". Un problema concreto, che incide sulle tasche dei cittadini e sul futuro del Paese. Per questo Berlusconi accantona ogni altro punto sull'agenda. "La riforma del sistema elettorale non è materia sulla quale mi sto esercitando. Le riforme che mi interessano in questo momento sono quelle del fisco, della architettura istituzionale, della giustizia, che sono il completamento delle riforme attuate in questi tre anni". "Teatrino mediatico" - Per portare a termine il programma di governo, il Cav ha anche rinviato la sua partecipazione a Porta a Porta, il salotto televisivo condotto da Bruno Vespa che sarebbe dovuto andare in onda in diretta in prima serata mercoledì su Raiuno. Tutto saltato per "sopraggiunti impegni di governo", spiegano da viale Mazzini. Tutto saltato, sottintende Berlusconi, perché si deve "lavorare presto e bene in Parlamento". Dove, ripete il premier, "sarebbe auspicabile un contributo fattivo dalle opposizioni, se pensassero davvero al bene comune e non solo alla mia poltrona di premier". Polemiche montate ad arte dal "teatrino dei media - attacca il presidente del Consiglio - che confonde e demoralizza la gente". E che purtroppo - incalza - va in scena tutti i giorni sui quotidiani, nelle tv e on line".

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