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Minetti, Fede e Mora a giudizio Nicole: in aula per farmi vedere

Il gup Domanico: processo per induzione e favoreggiamento alla prostituzione. Nicole: "Sono tranquilla e fiduciosa"

Lucia Esposito
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Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti sono stati rinviati a giudizio per induzione e favoreggiamento della prostituzione e prostituzione minorile. Lo ha deciso il gup di Milano Maria Grazia Domanico al termine dell'udienza preliminare avvenuta lunedì mattina al Tribunale milanese. La prima udienza è fissata per il 21 novembre davanti alla quinta sezione penale. "Qui per farmi vedere" - Una mattinata movimentata, quella al settimo piano del palazzo di giustizia, dove è iniziato il processo del caso Ruby che vede tra gli accusati anche il premier Silvio Berlusconi. Presente anche il consigliere regionale Minetti, arrivata in tribunale con un tailleur pantalone nero e non si è fermata a rilasciare dichiarazioni ai cronisti che si trovano all'esterno. In aula c'era anche Imane Fadil, una delle 32 ragazze di Arcore che potrebbe avanzare la richiesta di   costituzione di parte civile così come già fatto dalle due ex miss Piemonte, Ambra e Chiara. Uscita dal Palazzo di giustizia, la Minetti ha commentato circondata dai cronisti: "Sono qui perché volevo farmi vedere dal giudice". Mentre né Fede né Mora (vistosamente dimagrito, è finito in ospedale la scorsa settimana) si sono presentati, la Minetti ha spiegato di essere "tranquilla e fiduciosa", anche se in precedenza, chiacchierando coi giornalisti nel corridoio del settimo piano del Palazzo di Giustizia, aveva confidato di non aver "dormito la notte per l'agitazione".

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