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Calderoli svela: "Ricattati dall'Udc sul Porcellum"

Il ministro chiude all'ipotesi di elezioni anticipate e spiega la sua verità: "Sinistra? Ci aiutò senza dire proprio nulla"

Andrea Tempestini
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L'apertura del ministro dell'Interno Roberto Maroni sul referndum era stata da più parti interpretata come un segnale chiaro, come la spia dell'ineluttabilità del fatto che si andrà ad elezioni prima del termine della Legislatura nel 2013. Una secca smentita è arrivata da un altro esponente leghista di primo piano, Roberto Calderoli, che ai microfoni del Tg1 ha spiegato che al voto anticipato non ci si pensa nemmeno. "Credo che ci sia davanti un grosso obiettivo, trasformare l'attuale Legislatura in una Legislatura costituente. C'è uno scenario preoccupante - ha aggiunto il ministro della Semplificazione Normativa. Il nord che cresce alla velocità della Germania e il sud che decresce alla velocità della Grecia. C'è una unica ricetta, ed è il federalismo". Tra Porcellum e Mattarellum - Calderoli è spettatore interessato e coinvolto sulla disputa relativa alla legge elettorale per la quale si invoca una riforma. Fu lo stesso esponente del Carroccio a scriverla per poi ribattezzarla Porcellum. Lo stesso Calderoli insomma la aveva disconosciuta, e al Tg1 ha aggiunto che all'epoca della nascita dell'attuale legge elettorale "la Lega ed il sottoscritto erano a favore del Mattarellum", il sistema elettorale precedente e che di fatto rientrerebbe in vigore nel caso in cui passasse il referendum appena presentato in Cassazione. "Fummo ricattati da Casini e dall'Udc - svela Calderoli - per introdurre un sistema proporzionale, da Fini che voleva le liste bloccate e Berlusconi che voleva il premio di maggioranza". E la sinistra? Diede la sua "collaborazione non dicendo nulla".

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