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Della Valle attacca la politica Bindi: "E' peggio di Grillo"

Diego compra pagine su Corsera, Repubblica, Sole e Gazzetta: "Ora basta". Cicchitto: "Parla in nome di cosa?". Elkann: "Lasci perdere i proclami"

Lidia Baratta
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Forse Diego Della Valle non lo sa, ma per il tempo delle carnevalate mancano ancora 141 giorni. In netto anticipo sul calendario, il proprietario della Tod's e patron della Fiorentina si è travestito da capopopolo e ha comprato le pagine dei giornali per veicolare un messaggio originale: "Politici ora basta". Un acquisto "di classe", annunciato in diretta tv, venerdì sera, da Enrico Mentana nel suo tg di La7. Un'intera pagina sul Corriere della sera, nel cui cda l'imprenditore occupa un posto. E poi una pagina sull'altro quotidiano Rcs, La Gazzetta dello sport, e su Il Sole 24 ore, quotidiano (quasi) di famiglia (confindustriale). E ancora Repubblica, che gli riserva un foglio intero. Il tutto, guarda caso, il giorno successivo alla presentazione del documento in cinque punti "Progetto imprese per l'Italia" da parte della Confindustria di Emma Marcegaglia, che ha lanciato l'ultimatum al governo. Parte così la campagna elettorale del partito dei trombati. Meglio noti come gli amici di Luca (Cordero di Montezemolo). Un attacco in grand stile alla politica. E se era scontata e necessaria una replica del Pdl, principale bersaglio dell'attacco (è arrivata con le durissime parole di Fabrizio Cicchitto), non era così semplice immaginarsi una presa di posizione da parte di Rosy Bindi (che paragona Della Valle a Beppe Grillo) e anche di John Elkann, che stigmatizza i toni utilizzati da Mister Tod's.Attacco frontale - "Lo spettacolo indecente che molti di voi stanno dando non è più tollerabile da gran parte degli italiani e questo riguarda la buona parte degli appartenenti a tutti gli schieramenti politici", scrive Della Valle. E poi l'attacco frontale: "Il vostro agire attento solo ai piccoli o grandi interessi personali o di partito, trascurando gli interessi del Paese, ci sta portando al disastro e sta danneggiando irrimediabilmente la reputazione dell'Italia nel mondo". E i dipietristi, Belisario in testa, rinfrancati dalla somiglianza dei toni, gli danno ragione: "L'appello di Della Valle va raccolto perché rappresenta la punta dell'iceberg del disagio degli imprenditori italiani e fa il paio con lo strappo tra Confindustria e il governo di qualche giorno fa". Non nomina mai Silvio Berlusconi, Della Valle, ma le allusioni al premier e al suo governo sono ben evidenti. Diego ricorda che "la grave crisi che ha colpito le economie mondiali, Italia compresa, impone serietà, competenza, buona reputazione, senso dello Stato e amore per il proprio Paese". E "solo una piccola parte dell'attuale classe politica possiede queste caratteristiche".  Chi? Forse il Terzo polo? Non a caso Pierferdinando Casini è già intervenuto per sostenerlo: "È giusto che si faccia fronte comune" perchè "c'è una buona politica e una buona imprenditoria che vengono chiamati ad atti di corresponsabilità e unione per il Paese, perché così non si può andare avanti, si va a fondo". Bindi: "Sembra Beppe Grillo" - "Non si fa in questo modo", ha laconicamente commentato la boutade di Della Valle la presidente del Pd, Rosy Bindi, mostrando la paginata al banchiere Alessandro Profumo in occasione della seconda giornata del tavolo di lavori "Democratici davvero" a Chianciano. Anche la democratica si scaglia contro Mr Tod's: "Mi dispiace che hanno speso i soldi così. Ora mi farò vedere con questa pagina e le cozze in mano, da qualche parte", ha aggiundo riferendosi alla manifestazione organizzata nei giorni scorsi da Beppe Grillo davanti a Montecitorio. Il sillogismo è presto fatto: Della Valle sembra il comico genovese, di cui scimmiotta i toni. E ancora: "Mi rispetti almeno come consumatore. Sarà un'eccezione? Decida", ha aggiunto la Bindi indicandosi le calzature che indossava. La Russa e Maroni - C'è chi "ha bisogno di fare inserzioni perchè quando parla senza pagare non lo ascolta nessuno", commenta con un ghigno Ignazio La Russa senza neanche citare Diego Della Valle. "Si misurino con il consenso - ha aggiunto - con la dignità di chi si batte in prima linea". A sopresa, invece, il ministro dell'Interno Roberto Maroni, ha affermato che "le parole di Della Valle sono da prendere in grande considerazione perchè rappresentano un grido di allarme che viene da un imprenditore che tiene alto nel mondo il made in Italy e che non possiamo quindi liquidare semplicemente, come mi pare abbia fatto la Bindi, con una battutaccia". Duro anche Elkann - Ciò che sorprende, oltre alla presa di posizione della Bindi, è che anche Fiat, tramite John Elkann, ha stigmatizzato le parole di Della Valle: "Non è tempo di proclami, di critiche, di dichiarazioni o critiche generiche. Il momento è grave, è importante essere concreti e avere senso di responsabilità", ha spiegato il numero uno del Lingotto. Il Pdl, tramite il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto, non usa mezzi termini: "Lo sdegnoso rifiuto dei giovani industriali nei confronti della presenza di politica a Capri e adesso il manifesto di Della Valle esprimono una cosa precisa, il disegno di spazzar via le attuali forze politiche, sia quelle di centrodestra sia quelle di centrosinistra in nome non si sa bene neppure di che cosa".

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