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Intervistati Sgarbi rincara la dose sulla Bindi: "Come i radicali, vittima della fascista Rosy"

A "Piazza Pulita" scontro tra il critico d'arte e la presidente del Pd: "Lei non tollera i dissidenti. Tipico dei regimi"

Andrea Tempestini
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Sgarbi, il suo show dell'altra sera su Rosy Bindi... «È una fascista. Fascista. Fascista. Fascista». Ops, basta il nome per farla scatenare di nuovo. Si fermi. Torniamo a «Piazza Pulita» su La7. «Era prevista la solita fossa dei leoni e io gliel'ho scompaginata. La loro teoria era che Berlusconi fosse in un bunker a festeggiare. Ho spiegato che non era vero e che il compleanno è un ricorrenza che non festeggio più nemmeno io perché siamo troppo vecchi, ad un certo punto diventa un po' un'inculata...». Guarda il video dello scontro Sgarbi-Bindi a 'Piazza Pulita' E perché ride? «Quando io teorizzavo contro il matrimonio gay andavo in televisione con Grillini, che per convincermi diceva: “Eeeeh, eeeeh, ma quando poi lui è malato chi va all'ospedale a trovarlo? E quando lui soffre, chi gli sta vicino nel letto?”. Un giorno, dopo la solita tiritera, gli spiego: “Guarda che in qualunque caso il matrimonio è un'inculata”. E lui: “È proprio per questo che ci piace”». Buona questa. Torniamo a Berlusconi. «L'ho sentito prima di andare in onda e mi ha richiamato dopo: “Sei stato bravissimo”. Sono riuscito a dimostrare l'ipocrisia del conduttore Formigli». Tutto merito dell'attesa. L'hanno fatta arrabbiare e si è caricato. «Mi presento dopo un viaggio interminabile da Salerno e c'è da aspettare qualche minuto, nessun problema. L'attesa invece si prolunga e quando finalmente mi preparo a entrare escono Sallusti e Crosetto. Che mi dicono: “La Bindi ha detto che se entri tu va via lei”. E mi girano i coglioni». Per così poco? «Certo, perché per tenere questa culona inchiavabile (appellativo con cui, si dice, Berlusconi avrebbe chiamato la Merkel nelle intercettazioni n.d.r.)». Ops. No, Sgarbi, non esageriamo. «...non ho nessuna remora a dirlo e lo trovo assolutamente normale, al mondo ci sono persone culone e persone non culone. Non è un'offesa». Beh, però inchiavabile... «La prospettiva dipende da chi l'aspira. Io dico che è inchiavabile, per un altro sarà chiavabile». Diceva che per tenere Rosy Bindi... «...mi fanno aspettare per un'ora e venti perché questa qua si è permessa di fare aut-aut. Al che esprimo il mio modesto parere sul fatto che è una...». Alt. Lei ha anche detto: «Forse la Bindi pensa che io sia il demonio e lei una santa. Peccato che io preferisco le puttane alle sante». Più santa la Bindi o demonio Sgarbi? «Che lei sia santa è da escludere. Che io sia un demonio anche». Roby Bindi una nuova fascista. Teoria interessante. «Il suo diktat contro di me è coinciso con quello che mi ha più colpito qualche giorno fa». Quello dei sei parlamentari radicali che il Pd vuole espellere per aver votato contrariamente alle indicazioni del partito sulla sfiducia al ministro Romano? «Lei ha fatto una mozione per chiederne la cacciata e ho visto una certa affinità tra questa sua propensione repressiva contro i dissidenti, tipico dei regimi, e quanto ha fatto con me. Quindi le ho dato della fascista. E per di più...». No, non lo ripeta... «Perché? È una definizione che io credo si possa sottoscrivere e in un referendum potremmo ottenere la maggioranza». Peggio che darle della fascista? «In realtà credo che la cosa peggiore sarebbe un'altra. Mettiamo che la Bindi vada da Berlusconi e gli dica: “Guardi Premier, la vera punizione  è che io sono a sua disposizione”. “Cribbio, preferisco Bonaiuti!”. Già me lo immagino, si scopre subito che il premier è omosessuale». Sgarbi, se le proponessero un faccia a faccia in tv con la Bindi? «Sarei disponibile. Prima però le devo raccontare quello che  è capitato veramente tra me e lei». Prego. «Nel periodo in cui sono presidente della commissione cultura vengono da me la Bindi e Rosa Russo Iervolino. Mi dicono: “Bisogna fare una cosa importante per i giovani e confidiamo che lei ci possa aiutare. Vorremmo  introdurre nella scuola l'educazione sessuale obbligatoria”. Io sono  contrario,  le guardo e dico. “Ok, andate a fare prove pratiche e poi tornate”». Risultato? «Mai più viste». Sgarbi, ricorda invece la prima volta che ha visto la Bindi? «In Parlamento sostenuta da Andreotti. E mi è  venuta l'infelice battuta coniata con Martinazzoli: “È più bella che intelligente”». Ripresa poi da Berlusconi. «E lei ha risposto: “Noi non siamo delle donne a sua disposizione”. Il Premier avrebbe dovuto controbattere: “Per fortuna”». Sgarbi, basta parlare di sesso. «Giusto, questa è la sfera personale e privata della Bindi. Allora parliamo dell'aspetto politico. La Bindi è fascista. Fascista. Fascista. Fascista». intervista di Alessandro Dell'Orto

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