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"Felice incoscienza" di far figli La dura vita di Carla Bruni

La premiere dame di Francia si confessa: "I figli arrivano. Non si fanno calcoli". Lei che partorirà in campagna elettorale...

Costanza Signorelli
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Decidere di avere un figlio in tempi di crisi? "Non credo che si facciano i figli ponendosi queste domande - dice -. Un figlio si fa piuttosto in una sorta di felice incoscienza ed è così dalla notte dei tempi". Questa è bella: la felice incoscienza. Ed è ancora più bella, quando si scopre chi la recita. La premiere dame di Francia, proprio lei, miss Carla Bruni in Sarkozy. E già la si immagina, imbalsamata nel suo salotto art nouveau, con l'accento parigino molto bon ton - che poi è italianissima - che regala le sue 'perle di saggezza'. Certo, la "felice incoscienza" del latte in polvere a 50 euro al chilo, delle casse di pannolini come piovessero, degli asili che ti costano il doppio dello stipendio. Ma Carlà ci illumina:  "Siamo in tempi di crisi ma se la riproduzione umana fosse legata alla prospettiva di una vita perfetta nemmeno noi saremmo qui". Ora, cosa c'entra la "vita perfetta"? Qualcuno lo può spiegare alla signora Bruni in Sarkozy che c'è una bella differenza tra avere una vita perfetta e fare fatica ad arrivare a fine mese? Sia chiaro, per i figli si affronta qualsiasi sacrificio, ed uno in più, ma non è questo il punto. E' solo un tantino fastidioso sentir parlare di "felice incoscienza" da chi ha fatto di tutto, compresa la fecondazione assistita, per programmare un figlio. Guarda caso, proprio nel periodo dell'imminente campagna elettorale per le elezioni presidenziali di Francia, perchè lei è la moglie del presidente. Dura la vita - Certo però è facile parlare dall'esterno: non è che sei premiere dame hai una vita perfetta. Anche Carlà ha fatto i suoi sacrifici: "La maternità non favorisce la creazione artistica. Credo che sia più facile per un uomo essere artista. Io non sono mai potuta partire 150 giorni l'anno in tourneé lasciando solo mio figlio. Ho voluto per lui una vita più regolare". Caspita, che coraggio Carlà. Ma ora per fortuna il peggio è passato. "Come moglie del presidente Nicolas Sarkozy sono molto aiutata, non ho una vita difficile, non devo chiedere il congedo maternità, non sono obbligata nemmeno a prendere i trasporti pubblici alle sei del mattino come il 90% dei miei concittadini". Meno male almeno questo lo dice.

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