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La Banon contro Strauss-Kahn "Provo disprezzo per lui"

Faccia a faccia tra il socialista e la giornalista che lo accusa di molestie. "Volevo solo baciarla". "Sono scappata"

Lidia Baratta
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La giornata del grande confronto tra la accusatrice Tristane Banon e Dominique Strauss-Kahn si è conclusa con l'intervento della giornalista al tg delle 20 di giovedì sera sulla rete Tf1: "Provo disprezzo per lui - ha detto - non ha avuto il coraggio di guardarmi negli occhi".  Nelle prime ore del mattino, nella sede della Brdp (Brigata per la repressione della delinquenza delle persone) al numero 13 di rue Mayet, i due si sono incontrati dopo che quindici giorni fa il leader socialista francese, una volta lasciato indenne New York, aveva parlato in tv di "fatti immaginari". La scrittrice 32enne ha invece riconfermato la sua versione, e cioè che l'ex direttore del Fondo monetario internazionale tentò di violentarla nel 2003, durante una intervista. Il confronto - Lei è arrivata per prima, a bordo di una vecchia monovolume bianca, accompagnata dall'avvocato. Poco dopo è apparso anche Dominique Strauss-Kahn, sulla sua Peugeot 607 nera. Nell'ufficio della polizia, cinque agenti aspettavano la donna che, dopo otto anni e mezzo, continua ad accusare DSK di tentata violenza sessuale. Lui si è seduto alla destra della Banon, senza salutarla. Uno dei poliziotti ha preso posto tra di loro: la regola del confronto era che i due non si rivolgessero la parola direttamente. "Il mio cliente è rimasto sulle sue posizioni, e anche Tristane Banon", ha riassunto dopo circa due ore e mezzo l'avvocato di Strauss-Kahn, Henri Leclerc. "È vero, Tristane Banon continua a dire la verità, e Strauss-Kahn a mentire", ha subito aggiunto David Koubbi, l'avvocato della donna. La tentata violenza sessuale - La Banon e Strauss-Hahn hanno concordato sul luogo, periodo e motivo del loro incontro. "C'erano solo un letto, la tv e la macchina per il caffè", ha raccontato la giornalista. La Banon ha raccontato di nuovo della lotta sul pavimento, del reggiseno slacciato e dei jeans aperti. E ha ribadito che la violenza sessuale non ci fu solo perché lei è riuscita a scappare. Strauss-Kahn ha invece ribattuto che l'aggressione è "immaginaria": avrebbe tentato di baciare la Banon dopo aver avuto l'impressione che ci fosse da parte sua una "apertura", ma l'approccio non ebbe successo e la scrittrice se ne ancdò subito dopo. La denuncia in ritardo - "E perché il signor Strauss-Kahn allora in passato non mi ha mai denunciato per diffamazione?", ha chiesto la donna, che già nel 2007 aveva parlato della vicenda in tv. "Non mi pare che la signora Banon possa dare lezioni sui tempi di una denuncia", ha risposto Strauss-Kahn. Dopo qualche bizzarra apparizione mediatica, Tristane Banon si è rivolta in effetti ai magistrati solo nel luglio scorso, dopo il clamoroso scandalo della violenza sessuale contro la cameriera dell'hotel Sofitel di New York. "Lo disprezzo" - "Vanno a cercare i miei ex fidanzati per farsi dire che sono una squilibrata, rovistano la mia infanzia un po' caotica per squalificarmi, dicono che vado a letto con il mio avvocato - ha protestato la Banon in tv -. Si pretende da me che io porti la prova materiale della tentata violenza. Ma è impossibile, non posso fornirla adesso che sono passati otto anni e mezzo come non ci sarei riuscita otto minuti e mezzo dopo i fatti. Strauss-Kahn oggi è stato come lo avete visto tutti qualche sera fa, in questo studio: freddo e arrogante. Lo disprezzo".  

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