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Il prete beniamino di Pisapia E' un habitué dei centri sociali

Don Gino Rigoldi vuole salvare il Leoncavallo dalla chiusura. Intanto pensa a un centro per immigrati e operai. Una vera icona rossa

Veneziani Gianluca
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Il nuovo don Gallo fa la corte ai centro sociali. Don Gino Rigoldi, ex operaio, diventato prete negli anni della Contestazione e fondatore di Comunità Nuova onlus, si sta prodigando per la regolarizzazione a Milano del Leoncavallo, mediando tra il Comune e il centro sociale. Proprio ieri il parroco rosso, intervenuto a un incontro nel covo di estermisti di sinistra e radical chic, ha annunciato il progetto di una rivalorizzazione del luogo. "Il Leoncavallo - ha detto - pagherà l'affitto e faremo in modo che paghi anche le tasse". Ma il progetto del prete-compagno è più ampio. Non intende solo recuperare il centro sociale, ma anche aprire uno spazio per immigrati richidenti asilo e per operai. Una vera icona della sinistra. Il buon don Rigoldi si prodiga pure per i precari. "Un secondo spazio sarà dedicato al lavoro, con la creazione di una fabbrica officina che produce quadri elettrici industriali".  Un don Matteo "rosso" - Ma don Rigoldi fa anche il don Matteo, perché media con la polizia, dialoga con le forze dell'ordine, cercando un compromesso favorevole al Leoncavallo. "C'è una sentenza della Cassazione che impone lo sgombero - ha detto - ma, se ciò avvenisse, il Comune deve trovare uno stabile che abbia un valore simile a questo". Sembra di sentire un portavoce di Pisapia. Ma si sa, dalle sagrestie alle sezioni di partito il passo è breve.

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