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La Madonna scende in campo Poster sacro contro i blasfemi

A San Donà (Venezia) una squadra gioca le partite con la gigantografia di Maria. "Ci riconcilia con gli avversari" dice il capitano

Veneziani Gianluca
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Non bastavano i segni di croce prima di entrare in campo e le dita alzate al cielo dopo un gol. Non bastavano le maglie della salute esibite con la scritta "I belong to Jesus" e, viceversa, le bestemmie per un rigore sbagliato. Non bastavano neppure gli spot di Sky basati sull'ambiguità tra miracolo religioso e miracolo sportivo o gli schemi del mister del Taranto, Davide Dionigi, che allena la sua squadra proiettando video sulla vita di Gesù. Ora santi e madonne entrano direttamente in campo. E' accaduto a San Donà, in provincia di Venezia, dove la squadra locale chiamata Mussetta, un giovane team di terza categoria, ha fatto comparire a bordo campo, durante una partita, una gigantografia di Maria dell'Assunta. Una spettatrice speciale, un occhio ultraterreno proiettato sul terreno di gioco. Come riporta il Corriere della Sera, l'icona della Vergine, alta due metri, è stata incastonata in una nicchia coi mattoni rossi, come in una panchina pensata ad hoc. La Vergine anti-bestemmia - "Lo scopo della presenza celeste, ha raccontato David Mussotto, calciatore e vicepresidente della Mussetta 2010, è quello di evitare che i giocatori in campo pronuncino bestemmie. Perché non se ne può più di sentire imprecazioni blasfeme durante le partite. E a scoraggiare i calciatori non bastano più i cartelli rossi, che spesso non vengono applicati". Ma la Madonna svolge anche una funzione di riconciliazione tra avversari, una sorta di terzo tempo sacro. "Maria dell'Assunta - continua Mussotto - è la nostra statua della libertà. La sua immagine dovrebbe ricordare che siamo avversari ma anche amici. Con loro infatti ci ritroviamo sia in campo che in pizzeria". Chissà come commenterebbe l'allenatore nel pallone Lino Banfi. Forse esclamerebbe, rivolgendosi al cielo: "Madonna Santa dell'Incoroneta".

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