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Romano, sfiducia respinta E Di Pietro incita al golpe

La Camera "salva" il ministro: 315 no, 294 sì. Il leader Idv ci ricasca: "Arriva la rivolta, ci scappa la violenza e il mandante è il governo"

Giulio Bucchi
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La Camera respinge la sfiducia al ministro dell'Agricoltura Saverio Romano. Su 609 deputati presenti a Montecitorio, in 315 hanno votato no e 294 sì. "Salvo", così, il ministro accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. E intanto Antonio Di Pietro "sogna" la rivolta di piazza. L'unico modo, a detta del leader di Italia dei Valori, di rovesciare un governo "mandante della violenza di piazza". Al gioco delle carte Tonino è abituato. E' molto tempo che l'ex magistrato si diverte ad aizzare gli animi ed incitare le folle a manifestare contro il Palazzo e il governo. Finora ha avuto poco successo, e anche le manifestazioni del Popolo Viola sono state dei flop. In compenso, in aula l'esecutivo di Silvio Berlusconi ha superato indenne tutte le prove e le insidie. Insopportabile, per Di Pietro. Che in attesa della spallata (che al momento non può essere politica) si fa i muscoli scaldando l'atmosfera. Segui la diretta da Montecitorio Guarda il videocommento di Massimo De Manzoni "Paese disperato" - Come miccia usa i proclami secessionisti di Umberto Bossi. Al ministro Elio Vito che ha difeso il collega di esecutivo spiegando che quelle dichiarazioni sono state fatte come leader della Lega e non da esponente dell'esecutivo, il leader dell'Idv ha replicato: "Ritengo che anche lei sia in malafede", ha detto. "Un ministro per definizione non è a giorni e a ore alterne nell'esercizio delle sue funzioni - ha sottolineato - si esprime sempre, nelle 24 ore, come pubblico ufficiale. E se afferma che intende disgregare lo Stato italiano, esprime un progetto politico da portare avanti". Non solo. Nel governo "ci sono un altro ministro che vuole rimanere al governo anche se è sotto processo per mafia e un premier con accuse gravissime che vuole restare". Allora, ha proseguito, "siamo di fronte a una doppia fotografia. Da una parte c'è un paese formale con un governo pieno di soggetti che intendono rovinare l'Italia, dall'altra un paese disperato al punto che sta arrivando la rivolta sociale". L'altro giorno, ha ricordato, "ho detto che da un momento all'altro ci scappa la violenza. E' così e la causa e i mandanti della violenza siete voi del governo".

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