Elenco delle Dame di Papi Scontro tra le donne Pdl
La Comi: "Io sono diversa, ho fatto 10 anni di gavetta". Rabbia di Matera e Ronzulli. Il capogruppo Mauro in difesa delle ragazze
Nella sede del parlamento europeo di Strasburgo, martedì sera, è scoppiata la bagarre. A far litigare i deputati europei del Pdl non son state le proposte di legge in materia economica o la domanda all'Onu di risconoscimento dello Sato palestinese. No, a creare scompiglio sono state le donne del parito, soprannominate dal settimanale Oggi 'le Dame di Papi'. Così dopo la polemica Minetti-Alemanno sulle mogli e le amiche inserite nei listini bloccati dei consigli regionali, arriva la lite tra le eurodeputate per difendere la propria gavetta. Nemiche amiche - Per difendersi dalle accuse della rivista che ha pubblicato l'elenco delle centotrentuno 'donne del Cavaliere', la ventisettenne di Garbagnate milanese, Lara Comi ha pensato di dire la sua: "La mia storia politica è molto diversa da quella di altri nomi di donne politiche che ho letto". Apriti cielo. Perché il giornalista non si è fatto sfuggire di sottolineare i nomi di alcune di queste "altre", Barbara Matera e Licia Ronzulli. Chi sono? Le eurodeputate pidielline colleghe in Europa. Non si fatica ad immaginare la reazione delle due: sono montate su tutte le furie tanto da costringere il capogruppo Mario Mauro ad esporsi per placare gli animi. Ma cosa ha detto Lara? Oltre alla citata triade Comi-Ronzulli-Matera, altri sono i nomi di donne politiche inserite nell'elenco delle Dame di Papi. Dalla consigliere Nicole Minetti, alla consigliera Francesca Pascale o la deputata Maria Rosaria Rossi. Ma la Comi non ci sta e vuole in ogni modo distinguere ciò che per lei non può essere comparato: "A parte Rossi e Pascale, le altre le ho viste solo nelle campagne elettorali che hanno portato alla loro elezione", continua la Comi. "Io sono diversa. Ho dieci anni di gavetta alle spalle. Non giudico i percorsi altrui, ma sono fiera del mio". Come a dire, pur di non esser confusa con quelle, dico di non conoscerle nemmeno. E, a quanto si racconta, pare che Licia e Barbara abbiano capito così bene quello che la Comi volesse dire, che si sono letteralmente infuriate. Per placare i bollenti spiriti sono dovuti intervenire Mario Mauro e il collega Vito Bonsignore: "Le colleghe Ronzulli e Matera sono presenti e capaci; bene ha fatto il partito a scegliere persone provenienti da esperienze differenti, che sono il riflesso di una multiforme società civile". Comi rientra nelle righe - Dopo l'opera di ridimensionamento dei capigruppo, la stessa Comi precisa la sua posizione con un comunicato: "In merito a quanto riportato dal settimanale Oggi, che sarà domani in edicola, preciso - scrive - che non ho mai dato valutazioni di merito su colleghe. E mai mi permetterei. Nell'intervista, dove tra l'altro il mio pensiero è chiaro, ho semplicemente tenuto a precisare la diversità della mia storia politica. Ma ho specificato che non giudico i percorsi altrui. Il giudizio, in ogni caso, spetta solo agli elettori".