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Grazie ai generosi lettori di Libero L'Aquila riavrà il suo oratorio

Con i due milioni donati è stato aperto il cantiere che ricostruirà la struttura dei Salesiani. Vi aggiorneremo periodicamente sullo stato dei lavori

Costanza Signorelli
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Il 26 settembre Libero era all'inaugurazione del cantiere per il restauro dell'Oratorio don Bosco distrutto dal terremoto dell'Aquila nel 2009 e che sarà restituito alla città  entro il 2012. I lavori sono partiti grazie alla generosità dei lettori di Libero che hanno donato 2 milioni di euro. Sopra pubblichiamo la foto dello scheletro dell'oratorio e vi aggiorneremo man mano sullo stato d'avanzamento dei lavori. Leggi l'articolo di Miska Ruggeri presente all'inaugurazione Piano piano si muove qualcosa persino nella sonnolenta ricostruzione del centro storico dell'Aquila, ritardata da infiniti grovigli burocratici e dall'inerzia della politica locale. E il primo progetto a prendere il via (i lavori sono iniziati da una decina di giorni) è stato quello di restauro dell'Oratorio Don Bosco, finanziato in gran parte dalla generosità dei lettori di Libero (ben 2 milioni di euro) e da Enel Cuore Onlus (600mila euro, il 10% del totale dei contributi destinati a sostegno dei 105 progetti in Italia nel 2010). All'inaugurazione ufficiale del cantiere, ieri pomeriggio, sono intervenuti l'arcivescovo Giuseppe Molinari, il Superiore provinciale dell'Italia centrale don Alberto Lorenzelli, il presidente dell'Editoriale Libero Arnaldo Rossi, il consigliere di Enel Cuore Carlo Papa, il vicepresidente del Consiglio regionale Giorgio De Matteis, i progettisti e Massimo Mancini, amministratore delegato dell'impresa che si è aggiudicata l'appalto. Gli interventi prevedono il restyling completo dello storico edificio, fortemente lesionato dal terremoto del 6 aprile 2009, l'adeguamento sismico della struttura portante, dalle fondazioni al solaio di copertura, attraverso il rinforzo dei nodi strutturali con fibre di carbonio, e il rinnovo di tutti gli impianti tecnici e sportivi. Il nuovo oratorio, dalla superficie complessiva di circa 1.700 mq, sarà organizzato su tre livelli: uno con due sale studio, due sale per le associazioni e tre per teatro, musica e fotografia; un altro con soggiorno, cucina, camere e refettorio; un altro ancora con campo da gioco polifunzionale (basket, pallavolo, tennis) e spogliatoi. Particolare attenzione è stata poi posta al contenimento del consumo energetico, tramite l'utilizzo di energie alternative, dall'impianto solare termico per la produzione di acqua calda al fotovoltaico per la produzione di energia elettrica. «Faremo tutto noi, senza subappalti, e finiremo entro 16-18 mesi», garantisce Mancini. Del resto, il capoluogo, come spiega monsignor Molinari, «ha assoluto bisogno di strutture come questa, per il futuro dei nostri giovani». «La rapidità è fondamentale», gli fa eco De Matteis, «dato che molte famiglie stanno pensando di andare via dall'Aquila. Ci sono adolescenti che non hanno mai vissuto la città, i portici del centro come luogo di aggregazione, ma solo i centri commerciali. Per loro l'oratorio può significare tantissimo». Per questo Rossi, che ricorda la genesi della raccolta fondi di Libero, la scelta dell'allora direttore Vittorio Feltri dovuta alla  fiducia che aveva nei salesiani e la fantastica risposta dei lettori, rilancia: «Serve altro denaro, che può essere donato all'Opera salesiana “San Giovanni Bosco” (Banca Carispaq, Iban: IT95z0604003602000000062220)».  Ieri mattina, inoltre, in un capannone di via Copernico a Bazzano, è stata inaugurata, alla presenza del sottosegretario Gianni Letta, del presidente della Provincia Antonio Del Corvo, del presidente di Telecom Italia Franco Bernabè, del presidente della Fondazione Telecom Italia Joaquìn Navarro-Valls e del giornalista aquilano Bruno Vespa, anche la nuova Biblioteca Provinciale “Salvatore Tommasi”, grazie anche al contributo di un milione di euro erogato dalla Fondazione Telecom Italia. Così l'importante patrimonio librario e archivistico dell'antica Tommasiana, la più importante biblioteca abruzzese con circa 260mila volumi,  torna accessibile al pubblico e agli studenti, con in più servizi innovativi e funzionalità multimediali, dal wi-fi alla prenotazione informatica dei prestiti e alla digitalizzazione. Ma la sede originaria sotto i portici del Liceo è e resta tutta un'altra cosa, con ben altra atmosfera. E ha ragioni da vendere Vespa quando si dice «furibondo perché il centro dell'Aquila è ancora in condizioni disastrose. Sto aspettando che i miei amici Cialente, sindaco, e Chiodi, presidente della Regione, si mettano d'accordo, perché i soldi ci sono e bisogna spenderli». Magari seguendo l'esempio di Libero... di Miska Ruggeri

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