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Per Babini, il Vescovo di Grosseto "Vendola è peggio di Berlusconi"

Il Monsignore spiega: "Per il Cav c'è un'attenzione morbosa, è caccia all'uomo". Poi sul leader di Sel: "Omosessualità peccato peggiore"

Andrea Tempestini
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L'omosessualità "è un peccato gravissimo, contro natura". Peccato "certamente" più grave rispetto a quello di chi va con le escort. E ogni riferimento non è puramente casuale: ad attaccare Nichi Vendola e a difendere a spada tratta il premier, Silvio Berlusconi, ci ha pensato Monsignor Giacomo Babini, Vescovo emerito di Grosseto - già celebre per alcune sue sparate - che ha affidato i suoi ultimi pensieri al sito Pontifex. "Per il Cav Attenzione morbosa" - Interpellato sulle parole del Papa, che ha richiamato la politica al rispetto delle regole etiche, Babini ha operato dei distinguo: "La politica è l'arte del possibile ed inevitabilmente si finisce col cadere in zone franche, ma la cosa rilevante è evitare di violare la legge naturale e i principi di vita che Cristo ci ha insegnato, almeno per chi si professa credente". Così il discorso scivola velocemente fino al Cavaliere. Sul presidente del Consiglio Babini è categorico: "Io credo che oggi sia in atto una vera caccia al Berlusconi se penso che buona parte dei giornali è dedicata a lui e che ben quattro procure gli dedicano esagerate attenzioni. Penso che sarebbe utile lasciare governare e aspettare che la recente manovra finanziaria dia i suoi frutti. Molti osservatori sembrano più intenzionati a fare cadere il governo che alla fedele aderenza alla realtà". Attacco a Vendola - Nel mirino di Babini, però, ci finisce il leader di Sinistra e libertà Nichi Vendola, omosessuale dichiarato. L'attacco del Vescovo è prima politico: "Io non ne posso più della retorica inutile di Vendola". Poi si sposta anche sul piano personale: "Credo, da cattolico, che la omosessualità praticata sia un peccato gravissimo e contro natura, certamente peggiore di chi va con l'altro sesso". Quindi la conclusione: "Alla luce dei fatti, senza stilare classifiche, Vendola pecca molto di più di Berlusconi". In verità, però, Babini la sua classifica l'ha comunicata, senza peli sulla lingua. I precedenti - Il Vescovo è celebre per alcune sue sparate. Già nel passato, diverse volte, aveva aspramento criticato l'omosessualità, un argomento di cui "mi fa ribrezzo parlare" e che nella migliore delle occasioni fu bollato come "aberrante vizio contro natura". Tra le passioni di Babini non figura certo l'Islam, di cui offre un'interpretazione creativa: "L'Isalm - dichiarò nel gennaio del 2010 - è una giusta punizione del Signore davanti alla nostra ignavia di cristiani che non sappiamo difenrere la nostra identità religiosa cristiana, e con questi peccati di omissioni ci sputiamo sopra". E ancora: "Del resto la stessa Aids non proliferebbe senza condotte viziose". Ma la sua sparata più celebre fu contro gli ebrei. Nell'aprile del 2010, nei giorni più duri per la Chiesa travolta dallo scandalo dei preti pedofili, Babini spiegò che la campagna mediatica era "un attacco sionista. Loro non vogliono la Chiesa, ne sono nemici naturali. In fondo i giudei sono deicidi".

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