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Per Amanda Knox e Sollecito chiesta condanna all'ergastolo

Morte di Meredith Kercehr, chiesta massima pena per i due ex fidanzati. Pm fanno valere l'aggravante dei "futili motivi"

Andrea Tempestini
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Condanna all'ergastolo per Raffaele Sollecito e Amanda Knox. E' la richiesta avanzata dal pg Giancarlo Costaiola e dai pm Manuela Comodi e Giuliano Mignini, al termine dei due giorni di requisitoria nel processo di appello dei due ex fidanzati. Amanda e Raffaele, sono infatti già stati condannati in primo grado a 26 e 25 anni di carcere per l'omicidio di Meredith Kercher. Non solo, i pm hanno anche richiesto che venga disposta una nuova perizia sulla lama del coltello, ritenuto l'arma del delitto e su cui è stata rilevata un'ulteriore traccia. La Procura ha giustificato la richiesta della massima pena facendo valere l'aggravante dei futili motivi e l'esclusione delle attenuanti generiche per Amanda e Raffaele. Dopo le requisitorie dei pm, lunedì prossimo toccherà alle parti civili prendere la parola. Quindi alle difese. La sentenza dovrebbe arrivare all'inizio di ottobre. L'ergastolo - In considerazione degli ultimi risvolti nel processo, nei giorni scorsi tutto aveva fatto supporre che venisse richiesto l'ergastolo per i due detenuti. Il pm Manuela Comodi ha spiegato: "Anche a prescindere dalle prove scientifiche, l'esito di questo processo non può che essere quanto meno la conferma della condanna di primo grado", pari a 25 anni per Amanda e a 26 per Raffaele. La perizia - La Comodi è poi tornata a contestare le perizie sulle tracce di Dna fatte svolgere dalla Corte. Le conclusioni, infatti, sono sempre state contesto dall'Ufficio del pubblico ministero. La Comodi ha parlato di "imbarazzante performance dei periti", definiti "assolutamenti inadeguati e scompsoti". "Affidereste - ha chiesto provocatoriamente - il matrimonio di vostra figlia a un cuoco che conosce tutte le ricette ma non ha mai cucinato?". Le prove - In aula i magistrati hanno passato poi in rassegna quelle che ritengono essere le prove contro la Knox e Sollcito. Il sostituto procuratore generale Giancarlo Costagliola ha definito "preciso e attendibile" il lavoro di Antonio Curatolo, il senza tetto che sostiene di aver visto nella sera del delitto i due poco lontani dalla casa dove è stata uccisa la Kercher. Inoltre "pesano come macigni" le parole di Rudy Guede, che ha detto che i due erano nella villetta e li ha poi accusati dell'assassinio.

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