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A La7 Agorà si alza presto: Vianello fa guerra a Omnibus

Alba Rossa. Il programma comincia alle 8 del mattino. Il conduttore: "Sono pronto per la prima serata". Battaglia in casa Telecom

Andrea Tempestini
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L'idea, neanche troppo velata, è quella di far concorrenza ad Omnibus, il programma del mattino de La7, da anni vero dominus dell'informazione politica del mattino. E così i vertici di Raitre, anche se padre e madre dell'idea è Paolo Ruffini, direttore di rete in uscita per andare - guarda caso - a dirigere La7, hanno deciso d'investire tutto su Andrea Vianello, conduttore dal volto angelico, ma dallo sguardo politico ben rivolto a sinistra. Ogni volta che c'è stato da manifestare in piazza per la libertà d'informazione, messa a rischio chissà mai da chi, Vianello era lì sul palco. Paladino dell'etere libero e bello, contro i presunti imbavagliatori. Che non sono mai arrivati. Quel che arriva, invece, Su Raitre a partire da lunedì mattina è un filotto rosso degno della miglior Telekabul. Ad aprire le danze sarà Corradino Mineo con il caffè di Rai news 24 che Raitre rilancia sul digitale terrrestre. Dopo i tg regionali  tocca a Vianello con Agorà. Dalle 8 alle 10 del mattino, in perfetta sovrapposizione con Omnibus. «Per carità, massimo rispetto per la concorrenza», dice Vianello, «ma noi siamo un'altra cosa. E comunque c'è spazio per tutti». Uno spazio da conquistare a colpi di share, visto che il mattino televisivo ha davvero l'oro in bocca, quando si parla di politica, fuori dallo schema rissoso dei talk serali. Agorà, rispetto allo storico contenitore d'opinioni della rete mentanizzata da  Enrico Mentana - direttore del Tg e deus ex machina del canale controllato da Telecom - punterà essenzialmente sul rapporto con i telespettatori, più che sulla presenza degli ospiti in studio. Che ci saranno, ci mancherebbe altro, equamente ripartiti fra politici e giornalisti, ma che saranno sollecitati dai web-opinionisti (cittadini comuni scelta dalla redazione) e dai telespettatori che si collegheranno via internet alla pagina web del programma. Insomma, Agorà vuol essere una piazza televisiva della politica, con l'obiettivo di riempire gli spazi lasciati vuoti dalle altre reti. Tranne che da La7, tanto che Mentana, di fronte agli esperimenti di Raitre, ha annunciato modifiche al programma. Non prima, però, di aver visto Vianello al lavoro. E proprio perché Agorà rappresenta una sorta di laboratorio, il giornalista di Raitre è pronto, in qualsiasi momento, a sbarcare in prima serata. «È successo l'anno scorso», spiega, «e potrebbe accadere di nuovo. Siamo una redazione d'emergenza».  Un modo molto delicato per dire che «siamo  pronti a tutto». Magari a metter giù un programma che copra il giovedì sera. Nel frattempo la puntata di lunedì mattina sarà un vero e proprio Bignami di ciò che andrà proponendo Agorà nel corso della stagione. La scaletta prevede un collegamento con Atene (l'Italia come la Grecia), la presenza in studio del patron della Geox, Polegato, del politologo Giovanni Sartori, dell'archistar Massimiliano Fuskas, del direttore di Sky Tg24 Sarah  Varetto e del giornalista Pietrangelo Buttafuoco. L'idea, neanche troppo velata, è quella di far concorrenza ad Omnibus, il programma del mattino de La7, da anni vero dominus dell'informazione politica del mattino. E così i vertici di Raitre, anche se padre e madre dell'idea è Paolo Ruffini, direttore di rete in uscita per andare - guarda caso - a dirigere La7, hanno deciso d'investire tutto su Andrea Vianello, conduttore dal volto angelico, ma dallo sguardo politico ben rivolto a sinistra. Ogni volta che c'è stato da manifestare in piazza per la libertà d'informazione, messa a rischio chissà mai da chi, Vianello era lì sul palco. Paladino dell'etere libero e bello, contro i presunti imbavagliatori. Che non sono mai arrivati. Quel che arriva, invece, Su Raitre a partire da lunedì mattina è un filotto rosso degno della miglior Telekabul. Ad aprire le danze sarà Corradino Mineo con il caffè di Rai news 24 che Raitre rilancia sul digitale terrrestre. Dopo i tg regionali  tocca a Vianello con Agorà. Dalle 8 alle 10 del mattino, in perfetta sovrapposizione con Omnibus. «Per carità, massimo rispetto per la concorrenza», dice Vianello, «ma noi siamo un'altra cosa. E comunque c'è spazio per tutti». Uno spazio da conquistare a colpi di share, visto che il mattino televisivo ha davvero l'oro in bocca, quando si parla di politica, fuori dallo schema rissoso dei talk serali. Agorà, rispetto allo storico contenitore d'opinioni della rete mentanizzata da  Enrico Mentana - direttore del Tg e deus ex machina del canale controllato da Telecom - punterà essenzialmente sul rapporto con i telespettatori, più che sulla presenza degli ospiti in studio. Che ci saranno, ci mancherebbe altro, equamente ripartiti fra politici e giornalisti, ma che saranno sollecitati dai web-opinionisti (cittadini comuni scelta dalla redazione) e dai telespettatori che si collegheranno via internet alla pagina web del programma. Insomma, Agorà vuol essere una piazza televisiva della politica, con l'obiettivo di riempire gli spazi lasciati vuoti dalle altre reti. Tranne che da La7, tanto che Mentana, di fronte agli esperimenti di Raitre, ha annunciato modifiche al programma. Non prima, però, di aver visto Vianello al lavoro. E proprio perché Agorà rappresenta una sorta di laboratorio, il giornalista di Raitre è pronto, in qualsiasi momento, a sbarcare in prima serata. «È successo l'anno scorso», spiega, «e potrebbe accadere di nuovo. Siamo una redazione d'emergenza».  Un modo molto delicato per dire che «siamo  pronti a tutto».  Magari a metter giù un programma che copra il giovedì sera. Nel frattempo la puntata di lunedì mattina sarà un vero e proprio Bignami di ciò che andrà proponendo Agorà nel corso della stagione. La scaletta prevede un collegamento con Atene (l'Italia come la Grecia), la presenza in studio del patron della Geox, Polegato, del politologo Giovanni Sartori, dell'archistar Massimiliano Fuskas, del direttore di Sky Tg24 Sarah  Varetto e del giornalista Pietrangelo Buttafuoco. di Enrico Paoli

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