Riecco compagna Marcegaglia "Un piano per salvare l'Italia"
La leader di Confindustria scrive un papello: "Se il governo parla con noi bene. Vogliamo una vera discontinuità"
Giorno dopo giorno, colpo dopo colpo, Confindustria continua il suo lavoro ai fianchi del governo. Mentre l'intellighenzia economica mondiale si riunisce a Washington per il G20 delle 'ricette indigeste' (e inutili, come dimostrano le reazioni perennemente negative dei mercati), Emma Mercegaglia ("La compagna a cui interessano solo gli affari suoi", come la ha definita Libero) non perde occasione per sferrare un colpo al governo (e al Paese). Così la numero uno di viale dell'Astronomia ha fatto sapere che Confindustria è pronta a "scindere" le sue responsabilità da quelle del governo, perché "vogliamo un cambiamento vero". Dall'assemblea degli industriali toscani a Firenze ha fatto sapere che "noi vogliamo una vera discontinuità e la vogliamo velocemente: basta con le piccole cose, non siamo più disponibili a stare in una situazione di stallo, in cui si vivacchia e in cui ci si limita a fare qualche piccola manutenzione". Il documento di Emma Marcegaglia ha anche redatto un documento, "un manifesto delle imprese", scritto "insieme alle altre associazioni per salvare l'Italia. Il documento - ha insistito - non riguarda però solo le imprese. E' per l'Italia. Se il governo è disponibile a parlare con noi e con le altre associazioni, bene. Se invece vuole andare avanti con piccole cose, non siamo più disponibili". Emma detta la linea. Nel papello ha messo nero su bianco le riforme che secondo gli industriali serviranno a rilanciare il Belpaese. Nel dettaglio, Confindustria chiede "una riduzione della spesa pubblica non più solo con tagli lineari", e "una riforma delle pensioni che ci metta in linea con gli altri Paesi europei", per usare i soldi che si ricaverebbero per "abbassare il cuneo fiscale, a partire dai giovani". "Vendita immobili e liberalizzazioni" - La nuova versione della manovra economica viene così redatta da Viale dell'Astronomia, che riprende anche alcuni dei provvedimenti stralciati dal governo nel corso della lunga gestazione del pacchetto anti-crisi. Nel documento di Marcegaglia si parla anche della vendita dei beni pubblici "per abbassare il deficit, per diminuire l'ingerenza del pubbblico che è ancora troppo forte e si porta dietro clinetele, oltre a fare concorrenza sleale". Quindi, tra le pagine, fa capolino anche una spinta sulle liberalizzazioni, perché "nell'ultima manovra non c'è quasi niente". Infine una bordata anche all'Europa: "Fa male vedere una carenza di leadership anche a livello europeo. Non può esserci una moneta unica senza una politica comune. O i leader europei hanno la capacità di superare i nazionalismi - ha concluso Emma - oppure io penso che tutto quello che abbiamo fatto nell'Unione europea rischia di non restare in piedi".