"Il calcio gestito dai clan" S'indaga anche sulla A
Nuova inchiesta della Procura di Napoli sugli incontri degli ultimi due campionati. Nel mirino molte partite di serie minori
Un nuovo scandalo scommesse all'orizzonte nel calcio. Centocinquanta sono le partite nel mirino della procura di Napoli. I magistrati starebbero indagando su flussi anomali di scommesse relativi a partite degli ultimi due campionati, di tutte le serie. Anche della A, nonostante la maggior parte siano di serie minori. L'elenco delle partite è stato inviato dall'Agenzia dei monopoli che ha giudicato "anomali" i flussi di scommesse. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Napoli, Rosario Cantelmo, durante la conferenza stampa per illustrare i fermi eseguiti dai carabinieri nell'ambito dell'inchiesta su clan e scommesse. Cantelmo ha anche riferito che è in corso una rogatoria con un Paese straniero e altre ne saranno avviate: dalle indagini sono emersi contatti tra i D'Alessandro-Di Martino e alcuni loro referenti in Spagna e Sudamerica. La Dda, con la procura di Torre Annunziata, sta esaminando il comportamento, definito "anomalo", di alcune tifoserie nei confronti di calciatori di squadre minori: c'è il sospetto che possano esserci contatti con i clan. "Si nota che la criminalità organizzata si fa sentire o addirittura le si chiede di intervenire", dice Cantelmo. Tra i fermati, oltre Maurizio Lopez, dirigente nazionale dell'ufficio quote e rischi di Intralot, definito "persona intranea all'organizzazione", anche Antonio De Simone, direttore ufficio commerciale Intralot. Quest'estate, l'ultimo processo sportivo per le gare truccate si è concluso con la radiazione e la squalifica di molti calciatori ed ex giocatori (come Giuseppe Signori) e con la penalizzazione di molte squadre, tra le quali, in serie A, l'Atalanta, che però dopo appena tre giorni è già riuscita ad annullare i sei punti di penalità.