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"Caso Unipol, Cav a processo"

La Procura di Milano chiede il rinvio a giudizio del premier Berlusconi per la rivelazione della telefonata tra Fassino e Consorte

Lucia Esposito
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Proprio mentre alla Camera si votava contro l'arresto di Marco Milanese, dalla Procura di Milano è arrivata la notizia della richiesta del rinvio a giudizio di Berlusconi per il caso Unipol. Mandare a processo il premier per la rivelazione della telefonata tra Piero Fassino e Giovanni Consorte. E' questa la richiesta che la procura di Milano ha formalizzato ufficialmente oggi nell'ambito dell'inchiesta sulla rivelazione del segreto d'ufficio della telefonata, pubblicata sulla prima pagina de "Il Giornale" della famiglia Berlusconi il 31 dicembre 2005, in cui l'allora segretario dei Ds si rivolgeva all'allora numero uno di Unipol per chiedere delucidazioni sull'esito della scalata a Bnl da parte della compagnia bolognese, domandando "Allora abbiamo una banca". Per la procura di Milano, la richiesta di rinvio a giudizio di Berlusconi e' stata in pratica una mossa obbligata dopo l'imputazione coatta disposta nei confronti del premier dal gup Stefania Donadeo, che ha respinto la richiesta di archiviazione formulata dal pm Maurizio Romanelli. La Procura ha disposto anche l'iscrizione nel registro degli indagati di Maurizio Belpietro, all'epoca direttore del Giornale: in particolare - si legge nel comunicato diffuso dalla procura di Milano e firmato da Edmondo Bruti Liberati - il giornalista deve rispondere di omesso controllo per la pubblicazione di una notizia coperta da segreto d'ufficio.

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