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Marcegaglia contro il governo: "Basta con questo stallo"

La leader di Confindustria: "Scenario drammatico, credibilità minata. Servono riforme. No a una patrimoniale-spot"

Andrea Tempestini
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Emma Marcegaglia torna alla carica contro il governo. "Confindustria non tollera più una situazione di stallo, dove non si fanno le riforme necessarie e si aspetta per non andare incontro a crisi di governo o al cambiamento di equilibri politici. Se si continuerà a stare in una situazione di stallo - ha spiegato nel corso di una conferenza stampa a Modena per l'aggregazione di Acimac e Ucima - la voce degli imprenditori non sarà rassegnata perché stiamo rischiando di buttare via gli sforzi fatti per decenni". "Ora servono riforme" - La numero uno di viale dell'Astronomia attacco il governo rinnovando l'appello a fare delle riforme. "Lo scenario italiano è drammatico. La credibilità del Paese è minata, l'aumento dello spread è un problema che impatta drammaticamente nella vita di tutti noi". Così, per la Marcegaglia, è necessario "recuperare una forte credibilità sui mercati, e non solo". E per farlo la leader di Confindustria ribadisce che servono riforme, subito, riguardo pensioni, privatizzazioni, liberalizzazioni e fisco. "Serve una forte riforma delle pensioni che liberi risorse da usare per ridurre il cuneo fiscale e servono privatizzazioni e liberalizzazioni, poi una riforma fiscale seria, che abbassi le tasse ai lavoratori e alle imprese e che le alzi su tutto il resto, compresa una piccola tassa sui patrimoni". Secondo Emma, le riforme non si fanno perché "non c'è il coraggio di fare cose impopolari, c'è una certa distrazione e per molto tempo si è negato che la crisi ci fosse. Veniamo da due manovra - ha aggiunto - che comunque andavano fatte, ma che sono tutte tasse. Adesso dobbiamo fare in fretta le riforme, perché ogni giorno che passa si sprecano risorse". "No alla patrimoniale-spot" - "Siamo assolutamente contrari a una patrimoniale spot, come si parla, per abbattere il debito dal 120 al 90, al 100%, perché questo sarebbe una specie di rubinetto in mano ai politici: e se poi, invece, non facciamo riduzione di spesa pubblica in modo costante rischiamo di abbattere il debito per un pò e poi il debito risale". Questa la risposta della Marcegaglia alla richiesta di chiarimenti sul punto lanciata oggi, lunedì 19 settembre, in un editoriale del Corriere della Sera. "Altro discorso - ha proseguito Emma - è nell'ambito di una risorsa fiscale complessiva che abbia l'obiettivo di abbassare le tasse, l'Irap e l'Irpef su imprese e lavoratori. Siamo anche disponibili a ragionare per un aumento di Iva e mettere anche una piccola tassa sui patrimoni complessivi. Ma solo in questa logica, non come patrimoniale una tantum per abbattare il debito perché questo, secondo me, non servirebbe a niente. Anzi, sarebbe controproducente ee ridurrebbe ulterioremnte la fiducia dei cittadini e degli investitori nei confronti del nostro Paese". La crisi greca - Il numero uno di Confindustria ha dedicato un passaggio del suo discorso alla drammatica sitauzione di Atene. "Si è rimandata a ottobre una nuova decisione sulla Grecia, quindi la situazione è preoccupate. Sarà necessario arrivare a un salvataggio vero del Paese, e salvare l'euro perché questo è essenziale. Purtroppo - ha aggiunto - le decisioni che arrivano dall'Europa non sono soddisfacenti. Anche la situazione tedesca - ha proseguito -, con il fatto che la Merkel perda spesso le elezioni nei vari lander, non aiuta. Io credo che l'euro sia un grande valore da salvaguardare".

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