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Gasperini si sente una vittima: "Quanta cattiveria contro l'Inter"

Il tecnico nerazzurro allontana i fantsmi dell'esonero: "Ho fiducia". Poi le recriminazioni in Supercoppa, campionato e anche in Champions

Andrea Tempestini
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Gianpiero Gasperini cammina sul filo di lana. E ne è consapevole. Però cerca di allontanare i fantasmi di un esonero prematuro, e passa al contrattacco. "Quando si giudica l'Inter, c'è sempre un pò di cattiveria in più. Non meritavamo così poco nelle prime partite: stiamo crescendo, il presidente mi dà grande fiducia e mi spinge a portare avanti le mie idee”. "Un po' di cattiveria in più" - Il probelma, però, è che la formazione nerazzurra ha ottenuto un solo punto nei primi 180 minuti di campionato. Martedì, a Novara, l'Inter va a caccia del primo successo dell'annata. Lo 'zero' nella casella delle vittorie, ha spiegato l'allenatore piemontese, non giustifica bocciature senza appello. “Sull'Inter c'è sempre un pò di cattiveria in più”, dice prima di ripensare al pareggio casalingo per 0-0 ottenuto sabato contro la Roma. “I giallorossi hanno fatto una grandissima partita, ma se l'Inter ha avuto tante occasioni non ha fatto una gara pessima. La squadra è predisposta a costruire, ci vorrà più attenzione. In queste prime partite non meritavamo così poco in termini di punti”, ribadisce prima di fare riferimento a “episodi su cui è stato steso un velo pietoso”. L'Inter, questo il teorema di Gasp, è stata penalizzata in Supercoppa, campionato e Champions League. Le recriminazioni - “I risultati - ha osservato - potevano cambiare e dare indicazioni diverse. Senza pensare a qualcosa di torbido, ad esempio, la partita con il Palermo sarebbe finita in maniera diversa se ci fosse stato assegnato un rigore (per fallo di mano di Migliaccio,   ndr). Allo stesso modo, la gara di Champions con il Trabzonspor magari sarebbe andata in un altro modo se fosse stato segnalato il   fuorigioco” nell'azione del gol turco, decisivo la scorsa settimana a San Siro. Negli episodi sospetti, Gasperini non inserisce quello che ha avuto sabato per protagonista Lucio. Il difensore dell'Inter ha colpito alla testa il portiere della Roma, Maarten Stekelenburg, costretto a lasciare il campo privo di sensi. Il nerazzurro se l'è cavata con un cartellino giallo: “Lucio è un giocatore molto corretto. Ha visto la possibilità di far gol, non aveva nessuna intenzione di far male al portiere della Roma. Non c'è nessuna polemica da fare”, dice il tecnico. La società e il mercato - Il ritardo rispetto alla formazioni che occupano la vetta della Serie A, assicura il tecnico, non provoca fibrillazioni in società: “Sento spesso il presidente Moratti, mi dà grande fiducia e grande spinta per portare avanti le mie idee. Dà fortissime motivazioni e grande aiuto”. Il rapporto con la squadra è solido: “C'è grande disponibilità da parte dei giocatori. Certo, abbiamo bisogno di   conoscerci un pò”. Quindi si parla di mercato, e dei desideri del tecnico non appagati dalla società. “Il mercato è stato diverso rispetto a quello che si poteva pensare un mese e mezzo prima - commenta sibillino Gasperini -. Abbiamo una rosa adeguata ma è stata completata all'ultimo, l'allenatore deve adattarsi. L'organico è cambiato, ci vuole tempo ma dobbiamo migliorare velocemente”, ha spiegato ripensando alla genesi della sua Inter, che sta cercando l'identità  tra prove di difesa a 3 e a 4. “Il centrocampo è il nucleo della squadra, lì serve consistenza: il primo obiettivo è avere solidità in quella zona. Se troviamo l'equilibrio, possiamo anche sostenere più attaccanti”, conclude lasciando aperta la possibilità che Gianpaolo Pazzini scenda in campo martedì sera.

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