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Per i bimbi solo pane e un succo perché i genitori non pagano

Cesate in una scuola elementare degli alunni costretti a mangiare di meno poiché mamma e papà non saldano la retta. E' polemica

Andrea Tempestini
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I genitori non pagano? Loro vanno avanti con un panino e un succo di frutta. E 'loro' sono i bambini della scuola elementare di Cesate, costretti a mangiare meno dei compagni dallo scorso giovedì, quando è partito il servizio di refezione. La misura restrittiva mira a colpire i genitori, perccato però che a pagarla a lato pratico siano i loro figli che hanno dai sei ai dieci anni. I precedenti - Il motivo per il quale ai bimbi viene dato solo il panino e il succo è che le loro famiglie non saldano il costo della mensa. Insegnanti e genitori sono insorti per il regime proto-carcerario a cui sono sottoposti i piccoli. Ma questo non è il primo caso: un episodio analogo si era verificato ad Adro, in provincia di Brescia, due anni fa. In quell'occasione un imprenditore saldò il conto in rosso. Qualcosa del genere, inoltre, successe a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, e ancora in provincia di Milano, a Pessano. L'interrogazione - L'ultimo scontro tra famiglia e le società che forniscono le mente va così in scena a Cesate. La situazione "discriminante e antieducativa" è stata denunciata dalle maestre. Una di loro, consigliere comunale, ha presentato un'interrogazione urgente al sindaco, sottolineando come "non si possono colpire i bambini per le responsabilità dei gentiori, tantomeno se la scelta di non pagare è determinata da condizioni economiche disagiate.

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