"Con Berlusconi fino al 2013" Ma c'è già chi chiama Casini
Alfano chiude a governo di larghe intese, conferma asse con Lega e si stringe attorno al Cav. Ma c'è chi spinge per l'Udc
Ai nuovi affondi di Umberto Bossi, arrivati da Venezia, prova a rispondere con diplomazia il segretario del Pdl, Angelino Alfano. Se dalla sponda leghista si continua a insistere sulla Padania e sulla secessione nel caso in cui il governo dovesse franare, dal Pdl si fa muro contro gli attacchi all'esecutivo. "Non vogliono solo far cadere Berlusconi, vogliono cancellare la nostra storia e la nostra presenza politica - ha spiegato Alfano -. Per far sì che il voerno possa tornare a chi non ha mai avuto il consenso. Noi come militanti del Pdl dobbiamo dire che difenderemo Berlusconi, il governo e la nostra storia di 18 anni". "No alle grandi intese" - Da Cortina, il segretario del Popolo della Libertà, difende il partito e prosegue: "In questi anni, ma soprattutto in questo scorcio di Legislatura, abbiamo assistito a un'aggressione contro il governo e Berlusconi senza precedenti. Berlusconi - ha sottolineato - non ha alcuna voglia di dimettersi". Quindi una frase con cui ha cercato di sciogliere parte della tensione con il Carroccio: "L'unica alleanza che può dare stabilità al Paese è quella tra Berlusconi e Bossi". Alfano poi ricorda come "noi difendere com orgoglio la nostra storia, e intendiamo arrivare al 2013. Rurri gli altri ci hanno provato fino al 14 dicembre, volevano portare al governo chi aveva perso e all'opposizione chi aveva vinto. Ma la democrazia trasparente - ha chiosato il segretario - si basa sul principio che chi vince governa, chi perde va all'opposizion e chi vince - ha ripetuto - governa per cinque anni. Il Pdl - ha concluso - dice no alle larghe intese. Che non sono altro che pèerifrasi per dire che Berlusconi deve andare a casa". Lo scenario - Parole, quelle di Alfano, che suonano come una chisura a un'intesa con l'Udc di Pier Ferdinando Casini, quantomeno una chiusura per quel che riguarda questa Legislatura. Ma dall'interno del Pdl si sono levate diverse voci favorevoli a un'intesa, oggi o domani, con il leader dei centristi. Un'ipotesi sposata anche dal vicedirettore di Libero, Fausto Carioti, che in un suo commento spiega come il ritorno di Casini converrebbe a tutti: ai centristi come al Pdl.