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La stangata verde di Pisapia L'Ecopass anche di sabato

A Milano Ecotassa sei giorni a settimana e a pagare il ticket saranno anche i veicoli a gpl e metano. Commercianti in rivolta

Carlotta Addante
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La settimana dell'ecotassa sul traffico si allunga. La giunta Pisapia si è data un mese di tempo per fare il lifting all'Ecopass morattiano, raccogliere i lamenti delle categorie e definire quale dazio imporre agli automobilisti diretti nella cerchia dei Bastioni. Tutti gli scenari allo studio della giunta, però, calano una mannaia sul giorno dello shopping. La congestion charge sconfinerà anche al sabato: stessi orari della gabella esistente (7,30-19,30), ma un'imposta in più per chi si mette al volante nel week-end. «Il sabato è un giorno lavorativo» conferma l'assessore al Traffico Pierfrancesco Maran. «I carichi di traffico non sono trascurabili. È un'ipotesi su cui stiamo lavorando».  Non solo. Le cinque varianti che la giunta sottoporrà a cittadini e negozianti soffocano anche chi ha speso decine di migliaia di euro per comprarsi l'auto “green”: in barba alle reclame ambientaliste, pagheranno il ticket d'ingresso anche i conducenti di veicoli gpl e metano. Inquini? Paghi. Non inquini? Paghi comunque. Benzina, diesel, gas. Negli scenari di Pisapia si salva solo il plotoncino di veicoli elettrici e ibridi, mentre il Comune punta a vietare completamente l'accesso ai grandi produttori di Pm10: disco rosso per benzina pre-euro e i diesel euro 1, euro 2 ed euro 3. La bussola della giunta arancione, a parole, è identica ai predecessori: «Vogliamo diminuire il traffico e lo smog». Maran promette un «provvedimento semplice e chiaro», ma i paletti allo studio sembrano fatti apposta per mettere in crisi i cittadini. Si passa infatti dal potenziamento dell'Ecopass attuale alla tassa unica da 5 o 10 euro per tutti, dalla tassa progressiva per fasce orarie alla gabella stagionale (con punte di 6 euro da ottobre ad aprile). La posizione della giunta non ha ancora contorni ben definiti. Maran promette un percorso di «dialogo partecipato» e assicura che «la giunta non ha nessuna preferenza»; le linee guida, però, sembrano scartare i vincoli d'orario (troppo alto il rischio di ricorsi) e la maxi-tassa quotidiana da 10 euro (uno tsunami per l'economia della città). «Terremo conto del referendum sull'ambiente» aggiunge il delfino di Penati, «ma l'estensione alla cerchia esterna sarà un passo futuro. Per il momento pensiamo di abbattere il traffico del 20%».  Nelle prossime settimane schemi e grafici verrano proposti ai comitati (attraverso lo scudiero del sindaco Paolo Limonta) e finiranno al centro della battaglia con i commercianti. Gli esercenti chiedono esenzioni per tutelare gli operatori e confidano nell'apertura dell'assessore al Commercio Franco D'Alfonso. Maran, però, non si schioda: «Ascolteremo ogni suggerimento, ma un provvedimento uguale per tutti è la soluzione migliore». Più facile che vengano introdotte delle agevolazioni sostanziose per i residenti all'interno dei Bastioni, i quali nel frattempo possono rinnovare fino a fine 2011 il proprio abbonamento in scadenza. Quale che sia il volto del nuovo Ecopass, non passerà dal voto del consiglio comunale. La giunta approverà infatti entro fine ottobre una delibera sperimentale della durata di un anno, in modo da misurarne costi e benefici. Palazzo Marino, in base ai diversi scenari, calcola un introito compreso tra 25 e 50 milioni di euro l'anno. Dopo tre anni di Ecopass targato Moratti, oggi in centro paga il ticket solo il 14% delle auto e il 35% dei fugoni (dati del mese di giugno). Gli altri sfruttano l'esenzione per i motori puliti. Da gennaio, nemmeno la marmitta più verde basterà a dribblare l'imposta.  di Massimo Costa

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