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Paragone lo aveva annunciato La 'santorizzazione' è iniziata

Al via la nuova stagione de 'L'Ultima Parola' tra interviste a escort, agricoltori veneti anti casta e scontro frontale Di Pietro-Sallusti

Andrea Tempestini
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Paragone fa il Santoro. Aveva annunciato che avrebbe tolto la casacca di giornalista di centro-destra ma venerdì sera, nella prima puntata dell'Ultima parola è andato anche oltre. In uno studio tutto nuovo, semicircolare come quello di Annozero, Paragone mette subito in atto il suo processo di santorizzazione. "La politica può chiudere la bocca a Santoro ma non può anestetizzare le storie". E via con l'intervista a una precaria che annuncia di scendere in piazza contro la casta. Poi scende in campo l'agguerrito agricoltore delle campagne venete impoverito dalla crisi che inveisce in dialetto contro i politici: "Se lavorassero 40 anni nelle campagne anziché varcare il Palazzo, non avrebbero certi vizi". Segue intervista a Terry de Nicolò (una delle escort che ha ammesso di aver frequentato Palazzo Grazioli) che sintetizza come gira il mondo e, in breve dice che se vuoi fare i soldi, devi venderti. "La bellezza è un valore", spiega. "Se sei una racchia devi stare a casa". Il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, sbigottito, spiega che l'Italia non è solo escort e chiede a Paragone: "Perché non fai un'inchiesta giornalistica sulla beneficenza che fa Silvio?". Quindi chiosa: "Siamo passati da Santoro e Ciancimino a Paragone e Terry". Prima ancora duello ad alto voltaggio tra lo stesso Sallusti e Antonio Di Pietro. I due urlano, i toni si alzano, lo scontro è frontale. La trasformazione sta avvenendo. Sì, Paragone fa il Santoro. 

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