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Ma voi dove mettereste il dito medio di Maurizio Cattelan?

L'installazione-provocazione a Piazza Affari di questi tempi starebbe bene in molti posti. Libero lo dedica a Pisapia

Giulio Bucchi
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Per ora è in piazza Affari, davanti alla Borsa. E visto il momento sta bene lì, rivolto alle speculazioni finanziarie e puntato, però, anche sui piccoli risparmiatori. Ma il dito medio di Maurizio Cattelan può accompagnarsi a tanti personaggi ed eventi. Libero ha una proposta: piazzare l'installazione davanti a Palazzo Marino per "premiare" il sindaco Giuliano Pisapia. Tra cibo bio servito nelle mense scolastiche e rifiutato dai bambini ("E' immangiabile"), ampie concessioni a musulmani e gay e maximulte per cartelloni elettorali abusivi il buon Giuliano di polemiche e scelte contestate ne ha messe in fila parecchie, in pochi mesi sulla poltrona. Leggi l'editoriale di Giuliano Zulin Stefano Boeri ha lanciato un appello su Facebook: Milano deve prendere o no il dito medio di Cattelan? L'artista è stato chiaro: «Regalo l'opera solo se resta dov'è», cioè in Piazza Affari. Però la Borsa, che ormai non è più il tempio della finanza italiana come un tempo, sta già pagando tanto per le sue spericolatezze: negli ultimi sei mesi il mercato italiano ha perso oltre il 32%. E allora basta infierire su chi sta bruciando miliardi al giorno... Spostiamolo dunque davanti a Palazzo Marino. Di motivi ce ne sono. A cominciare dall'aumento dell'addizionale Irpef che farà rimpiangere alla maggioranza dei milanesi l'elezione di Giuliano Pisapia. Un evento che ha sconvolto centinaia di migliaia di cittadini, convinti che il vento cambiasse davvero. E invece si sono sorbiti l'aumento del 50% dei biglietti della metropolitana, sempre alla voce “dalla parte della povera gente”... Ma sono i futuri piani della giunta sinistra che meritano un grande dito medio: vogliamo parlare della volontà di costruire 12 mini-moschee? Come se i problemi di Milano siano i diritti dei musulmani a professare la propria fede. E che dire della benevolenza per i rom, trattati come se fossero un sindacato: tavoli di concertazione, trattative, polemiche. Mica sono la Cgil, no? O forse la sigla della Camusso ora non va più bene al sindaco-avvocato? Eh...non doveva confermare che le promesse elettorali per i primi cento giorni non sono state mantenute. L'opera di Cattelan ha un grande valore simbolico, che è vicino ai pensieri dei milanesi dopo aver  appreso la notizia che il centro sociale Leonkavallo sarà regolarizzato: chi ha sempre pagato l'affitto o la rata del mutuo dovrà pagare più tasse e spendere più soldi per girare con i mezzi pubblici, chi invece ha passato una vita da abusivo riceverà un premio. È o non è meritocratica questa amministrazione arancio-rossa? D'altronde nelle assunzioni ha dato grande prova di sé, chiamando a Palazzo Marino parecchi amici e lasciando a bocca asciutta i dipendenti comunali - che peraltro sono già pagati dalla collettività. Dito medio, dito medio, dito medio... di Giuliano Zulin

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