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Tocchi le Coop? Vendetta pm Censurato 'Falce e Carrello'

Il libro del 2007 denuncia lo strapotere delle cooperative. La rappresaglia delle zelanti procure: "Via dagli scaffali"

Andrea Tempestini
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Il libro si chiama Falce e Carrello. Fu pubblicato nel 2007, e conteneva la denuncia del fondatore di Esselunga, Bernardo Caprotti, nei confronti delle cooperative che, attraverso la politica, riuscivano a controllare la spesa degli italiani. Ma se tocchi le Coop (e la sinistra) muori. Le Procure si dimostrano sempre superattive nel difendere le istanze del mondo progressista. E così la guerra delle mozzarelle finisce in tribunale. La vendetta delle toghe - A distanza di quattro anni, poiché è un piatto che va servito freddo, è arrivata la vendetta: il Tribunale di Milano ha sancito come il libro si configuri come "un'illecita concorrenza per denigrazione ai danni di Coop Italia". Ma non è finita, perché le toghe hanno anche stabilito un risarcimento di 300mila euro e il ritiro della pubblicazione dalle librerie, e "il divieto di reiterarne la pubblicazione e diffonderne gli scritti". In buona sostanza si tratta di censura. Contestualmente, nel mirino della procura, ci sono finiti anche la casa editrice Marsilio, Stefano Filippo, coautore del libro, e l'economista Geminello Alvi, che ha redatto la prefazione di Falce e Carrello. "Solo acredine" - Le Coop non nascondono la loro soddisfazione per la sentenza: "Abbiamo sempre respinto ogni accusa che viene mossa da un libro che si fonda solo sull'acredine dei suoi autori nei confronti di un sistema di imprese di successo che gode della fiducia di oltre 7 milioni e mezzo di italiani. Riteniamo che questa sentenza renda ragione anche a loro".

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