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Se il lusso diventa digitale: grazie a 'Facebook' 5 miliardi

Il settore si intreccia col web e con i social network: il 2,6% delle vendite arriva dalle piattaforme. E presto raggiungerà il 20%

Andrea Tempestini
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Lusso e web. Due mondi che si intrecciano sempre di più e che attualmente valgono 4,5 miliardi di euro l'anno in termini di vendite online su 172 di fatturato dell'intero settore. I prodotti di alta gamma hanno acquistato maggior consapevolezza sull'importanza di “corteggiare” il consumatore anche sul web, perché un buon 2,6% delle vendite viene da lì e, anche se al momento la percentuale non è altissima, è destinata a crescere del 20% l'anno fino a raggiungere gli 11 miliardi di euro nel 2015. Lo studio - A sostenerlo è un'indagine effettuata da Altagamma, la fondazione che riunisce le imprese italiane che operano nella fascia più alta del mercato, che ha messo a fuoco quale è allo stato attuale la dimensione e la salute del mercato del lusso, i comportamenti del consumatore e le performance dei brand sul web. L'analisi è stata condotta su 187 marchi di importanza mondiale divisi per categorie (dall'alta moda alle macchine), in 7 paesi (Usa, Italia, Gran Bretagna, Francia, Germania, Cina e Giappone), attraverso interviste e l'analisi di siti web monomarca e multimarca, social network e blog. “Quello che ne è venuto fuori è come il consumatore sia cambiato in questi anni più delle aziende stesse” – spiega il responsabile delle Ricerche e della Formazione per Altagamma, Francesco di Lauro -. E' un consumatore digitale e quindi più ‘ignoto'. Si impossessa del brand e, se non viene seguito, ne fa quello che vuole. Proprio per questo è importante la presenza dei marchi di lusso in rete per dettare delle linee guida”. Internet risulta essere un mezzo fondamentale per la ricerca di informazioni, ancora prima che per l'acquisto del prodotto. Questo dimostra come l'online possa influenzare anche le vendite offline; in Europa, cerca informazione in rete il 67% dei consumatori, che diventano 50% in Usa e 63% in Cina. Un altro dato interessante riguarda le motivazioni che spingono la gente a rivolgersi ai negozi online. Al primo posto, come risposta, troviamo la volontà di potere “scavalcare” i commessi e quindi di avere un contatto più diretto con il marchio. Social network – L'indagine mette in evidenza l'importanza della visibilità, legata soprattutto all'esplosione dei social network. Ogni settimana, infatti, vengono creati oltre 150.000 nuovi messaggi che parlano di brand di lusso, un trend in crescita costante di circa il 37%. Tra i marchi più presenti sui social network, troviamo Burberry, la cui svolta tecnologica ha aiutato il brand a mantenere una quotazione stabile del 6% (a differenza dei suoi competitori). Questioni irrisolte – Lo sviluppo dei brand di alta gamma sul web ha reso il mondo del lusso più accessibile quindi in un certo senso più democratico. Il fattore denaro resta però cruciale. Le imprese devono capire, infatti, come tradurre i milioni di amici su Facebook in fatturato. Lo studio di Altagamma non menziona la stato delle vendite online in Italia, usando come termine di paragone contro America e Cina soltanto una generica Europa. Un segno, probabilmente, che i dati che riguardano il Belpaese, non sono poi così floridi.   di Carlotta Addante

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